domenica 13 dicembre 2009

ORNELLA

























ORNELLA

L'ora delle visite era appena finita. “ Nemmeno oggi è venuta!”, pensai. In un angolo della stanza, Alberto rannicchiato con la testa china fissava il pavimento. “ Alberto, vieni che leggiamo una bella storia...”, chiesi, nessuna risposta. Erano giorni che la mamma non veniva a trovarlo ed oggi speravo anche io lo facesse!. Con gli occhi fissi alla finestra capii che era inutile, non sarebbe venuta! Sentii il suo sguardo addosso, gli occhi imploranti diventarono lame conficcate nel cuore. Senza dire nulla lo abbracciai e lo tenni stretto al mio cuore. Gli sussurrai “ Mamma ti vuol bene, sono sicura che domani verrà!” Era quasi il tramonto, con un indirizzo in mano percorrevo strade sconosciute. Era il centro storico della città, vie, viuzze, angoli strani balzavano agli occhi, ma non me ne curavo. Avevo chiesto a Melania di accompagnarmi in questa impresa.. Per strada non c'era nessuno, si sentiva chiaramente il rumore dei nostri passi. Il tramonto era alla fine ed il cigolio di qualche saracinesca che si chiudeva alle nostre spalle significava che la sera era prossima. Svoltato l'angolo appoggiati al muro due tipi strani mi fecero sobbalzare, ma non era la paura che in quel momento mi turbava, ma l'assillante desiderio di trovare la mamma di Alberto, Non era luogo, certo per due ragazze sole solette. Ma ero decisa ad andare avanti. “Che cercate? ”, disse uno dei due, che con lo sguardo curioso ci rivolse la parola. In quel momento il mio sguardo si posò sul nome della via. Con un sospiro di sollievo e con una certa sicurezza risposi “ Abbiamo trovato quello che cercavamo grazie” E ci avviammo per trovare il numero esatto. Eravamo cosi intenti che non ci accorgemmo che quei due ci seguivano. Arrivati all'altezza esatta, ci trovammo davanti ad un uscio chiuso, senza ombra di luce, suonammo ripetutamente...nulla! Una voce alle spalle” Se cercate Ornella è dentro”, l'altro “ Ma siete assistenti sociali?”, con tono sarcastico! “Calma “, mi dissi. Stavo per rispondere quando forse per fortuna, qualcuno aprì la porta accanto e con fare educato disse“ No, cercano me, andate e lasciate perdere!”, poi rivolto a me “ prego entrate, accomodatevi!”. Ci guardammo, non avevamo scelta, in un lampo dovevamo fare una scelta. Senza esitare accettai l'offerta. La stanza era in semioscurità in un attimo mi guardai intorno, intanto sentivo i passi fuori che si allontanavano. Angelo era una persona buona, lo capii dallo sguardo, conosceva Ornella ” C'è stata una retata giorni fa nel quartiere. Tu sei Silvana?”, sapeva il mio nome, pensai. Prese un pacchetto dallo scaffale della vetrina e me lo diede,” Doveva portarlo ad Alberto, giorni fa....ma poi...” Rimasi senza parole, guardai Melania, eravamo sorprese. Senza dire nulla tenni quel pacchetto stretto fra le mani..”La prossima volta ti porterò un bel regalo”, avevo in un lampo ricordato le ultime parole di Ornella e gli occhi pieni di luce di Alberto. Un leggero rumore mi riportò alla realtà, una macchina si fermò, ebbi un sobbalzo, la porta si aprì “ Mio figlio vi accompagna a casa” disse Angelo. Salutandomi mi diede un biglietto con il suo numero di cellulare, “ E' più sicuro che mi chiami per sapere la prossima volta!”. Un colloquio fatto di silenzi, sguardi, accenni, congedi senza aver bisogno di sprecare parole. Avrei voluto chiedere diverse cose, ma con fare molto sicuro non me ne diede il tempo! Bastò solo uno sguardo che Gino, il figlio, capì che era ora di andare. E senza fiatare salimmo in macchina. Un po' di domande accorsero a perdifiato nella mia mente. “ Abbiamo fatto bene? Chi è Gino? Il figlio? Con un po' di tensione e senza possibilità di scelta cercai di pensare ad altro. Ad un tratto la macchina si fermò, un gruppo di persone la bloccarono di colpo. Era in atto una lite. .Melania sussurrò “ Ho paura”, le strinsi la mano per darle coraggio, ma dentro di me..un brivido. Senza dire una parola “ State tranquille, se non lo pestano a dovere non si fermano” disse Gino con voce pacata.” Che sarà successo?” gli chiesi. “ Non fate domande è meglio! “ disse Gino. Un silenzio assordante mi bloccò la mente, sentivo il calore della mano di Melania ed un sguardo puntato addosso dallo specchietto. Attimi percepiti come anni di vita. Avrei voluto avvisare qualcuno, ma ero sicura che Gino non melo avrebbe permesso. Con una mano alla maniglia dell'auto, l' altra a Melania fui tormentata sul da farsi. Quegli occhi non mi davano scelta e poi cercavo di mettere a fuoco qualche cabina telefonica nei dintorni , nemmeno una! Poco dopo attraversammo quei vicoli ormai bui, adesso popolati da gruppetti di persone. Un brivido mi percorse la schiena. Ragazze, prostitute aspettavano i clienti, ragazze come Ornella che dietro hanno una storia, dei sentimenti. Alcune scelgono questa strada, altre vi sono costrette. Una realtà che va avanti da secoli. Una realtà che deve far riflettere.
Ornella, ragazza sposata, il marito in carcere, vuole bene al suo bambino, Alberto, avrebbe voluto tenere il figlio, ma preferisce tenerlo lontano. Spera che lui si salvi. Una ragazza rimasta intrappolata, non riesce ad allontanarsi da quella vita. A volte la paura di essere picchiata, maltrattata costringe a questo. Ornella è simbolo di una realtà che esiste e che miete purtroppo vite umane, colpisce soprattutto i bambini che privati dall'amore materno, amore insostituibile, restano con un vuoto dentro per sempre.

LA LENTA MELODIA

















La lenta melodia

Freddo dentro ,
il cuore è vuoto.
Il desiderio di riempirlo
di sentimenti
il calore alimenta e
quel freddo allontana
che sempre più si impadronisce
del mio essere.
Ricopre tutto il ghiaccio e
uccide l'amore,
l'amicizia,
l'affetto dolce e tenero,
il semplice soffio di un sorriso.
Di una lenta melodia, le note
l'aria. fanno vibrare,
scintille emanano e
addolciscono, si
adagiano su quel freddo.
Pian piano quel ghiaccio
si scioglie... come una parola amica,
come un tenero bacio,
come un semplice abbraccio
che viene dal cuore.

giovedì 10 dicembre 2009

E' SEMPRE ALBA

Foto personale



E' SEMPRE ALBA

Amo quell'elettrica
ansia che ruota,
sale, scende e
contorna dei sentimenti,
il perimetro
Un cerchio avvolto
nella sfera dell'invisibile
leggermente traspare.
Al contatto
del tuo sguardo,
della tua pelle,
si illumina,
si attenua
si spegne
Poi sempre un alba
per ricominciare

lunedì 7 dicembre 2009

SONO UNA MADRE

Foto dal web



SONO UNA MADRE

Una voragine spalancata
un coltello affilato
squarcia la mente.
Ci guardo dentro ed
a ricoprire mi affanno.
E' come chiudere
una lampo inceppata.
Bloccata resto
dall'uscio ad un palmo.
Lampadina accesa,
occhioni pieni di lacrime
in bella mostra,
mani alla testa, paura.
Un pensiero fisso
Voglia di distruggere ,
questo mondo violento
Sono una madre!

sabato 5 dicembre 2009

VAPORI

FOTO PERSONALE

VAPORI

Profumo intenso,
profondo respiro
inebria quell'attimo.
Una velata visione
investe lo sguardo,
tutto finto diventa,
Ombre vaganti,
contorni sfumati
annullano qualsiasi
volontà di essere.
Una dissolvenza,
al limite del passo,
uno stropicciare d'occhi
mette a fuoco e
taglia quel contrasto
Appaiono per incanto
le cose più belle della vita.
Vapori evanescenti della natura

EMOZIONE GELATA

Foto personale

EMOZIONE GELATA

Lenta emozione forzata,
al battito indemoniato
del cuore alternata,
fa impazzire le mie mani.
Restano aggrappati e
stretti in una morsa
al bavero della giacca.
Gronda di sudore
la mia pelle ribelle,
un grido senza suono
innesca brividi, tremori.
Infelice respiro sedato,
percorre l'aria.
Arriva mi prende,
mi guarda e gela
in un istante quel fuoco

giovedì 3 dicembre 2009

IL GERMOGLIO

IL GERMOGLIO

E' emozione
del cuore un semplice battito.
Magico istante inesauribile
dentro di noi percepito.
E' vita che si ripete.
Piccole e grandi,
ci sentiamo di questo mondo,
creature al cospetto
di un domani.in attesa.
Un raggio di sole
sul germoglio appena
accennato batte.
Come per incanto
piano piano apre
le porte a quel fiore della vita

martedì 24 novembre 2009

MARE AGITATO

Foto personale

Un attimo fermato
come un battito di ciglia,
nel dondolio estenuante
di quel mare arrabbiato e
percorso dal vento

lunedì 23 novembre 2009

RESPIRO UBRIACO

Foto personale


RESPIRO UBRIACO


Trema l'aria al mio respiro,

fugge e tutto gira.

Continuo dondolio accelera,

sbatte senza sosta,

al cielo ti innalza,

a terra ti fa cadere

senza freno e....ricomincia.

Un logorio,

dove nero diviene il rosa e

scompare nel silenzio



domenica 8 novembre 2009

VIAGGIO A NAPOLI E DINTORNI - OTTOBRE - NOVEMBRE - 2009 - PRIMA PARTE

Foto personale
In questa foto mi sono persa
tra i riflessi del mare calmo
al porto di Palermo
prima di imbarcarci....

Ecco il primo album di foto del viaggio
fatto a Napoli e d'intorni,
durato tre giorni.
Gli album sono tre,
quindi in ogni album ci saranno raccolte
le foto e le sensazioni
delle escursioni fatte
in ogni singola giornata.....
Una buona visione
a chi passa da qua!




venerdì 30 ottobre 2009

UN'EMOZIONE DA NON PERDERE


Sono fiori che durano poco..
Ed è sempre una meraviglia accorgersi che son sbocciati..
un fiore che appare quasi all'improvviso,
infatti ho fermato in tempo la sua apertura.
Dopo poco la pioggia l'ha distrutto,
è un fiore molto delicato,

si è richiuso per poi morire.....
E' semplicemente magico il modo di sopravvivenza di questa pianta..
La natura è meravigliosa, dovremmo avere più cura.

UN DIAMANTE FRA LE SEMPLICI PIANTE

Foto personale


Un diamante fra le semplici piante

Un immagine apparentemente banale,
un pianta erbacea dopo la pioggia...
la sua luce, i suoi colori ed il brillio dell'acqua
mi ha bloccata.
Ho voluto d'istinto fermare quel momento.
Ed ogni volta che guardo questa foto,
vedo nella goccia centrale un diamante...
una gemma cristallina che dà,
ad una semplice pianticella un aspetto da regina!
Sono emozioni impagabili sensazioni
che fanno sempre più vedere oltre....

mercoledì 28 ottobre 2009

LA VITA SPEZZATA

Disegno personale



Una vita spezzata

Un cicaleccio quasi come bisbiglio arrivava dalla classe al corridoio della scuola. Ragazzi circondavano uno dei banchi.E' una scuola, eppur l'odor di birra mista a vino che si sentiva nell'aria sembrava di essere in una taverna. Il professore! Piano piano la folla dei ragazzi si dilegua ad uno ad uno, uno scenario sconvolgente si va delineando.Una figura esile, piccola di ragazza frastornata, un pò scapigliata emerge. Seduta nel banco con la bottiglia in mano sorrideva, uno sguardo quasi assente.Il professore si avvicina, qualcuno grida " e' arrivata a scuola ubriaca! " un'altra voce " E' ritornato suo fratello dal carcere minorile" Silenzio. Milena persa nel vuoto con voce bassa sussurra " Non è vero, non sono ubriaca!" Il professore le chiede , adesso chiamo tua madre. Una voce sul fondo " L'ho stamattina davanti la scuola, aveva gli occhi gonfi e neri ed un fazzoletto in mano" Non ha nemmeno il tempo di posare la bottiglia il professore che Milena le sviene fra le braccia.. Panico,confusione, via va di persone, ambulanza, sirena. Momenti atroci che distruggono la mente. Perchè? Che era successo? Mille domande davanti a quel corpo che tremante faceva a gara con la vita.Una vita spezzata.




Questa vita, queste realtà fanno paura, fanno sentire rabbia nel cuore. Il più delle volte non si riesce a risolvere nulla! Puoi solo trovarti le ruote della macchina tagliate, se sei fortunato.

LA FINE DELLA STRADA

Foto di Ary


La fine della strada

Viandante silenzioso,
ignaro d'essere
inizia la salita
con un pensiero nel cuore
Amare è facile,
sentire emozioni
a volte fa paura.
Un gioco allettante
che travolge, sconvolge
e che diviene scuro
alla fine della strada
Lia

sabato 24 ottobre 2009

CORPO BAGNATO

foto personale



CORPO BAGNATO

Su di me come sguardo,
pioggia cristallina
indisturbata si adagia e si riposa.
Ogni goccia che cade
come carezza striscia,
gongola, scivola e,
incontrollata si disperde
Di umor di vita gronda la pelle,
coltre bagnata trema,
voraggine inconsueta
si apre, si colma
afferrando con mano quell'acqua
che dal corpo evapora

sabato 17 ottobre 2009

INCUBO

SGUARDI, da "DISEGNI DELL'ANIMA"

Incubo

Incubo, sogno abberrante
offusca all'improvviso la mente
Gesti consueti,
pressanti
sguardi inabissano
pensieri più pacati

Desiderio costante viene folgorato e
si ripresenta ad ogni attimo di sogno,
ad ogni battito di ciglia
Flebile sensazione,ansia bruta,
indifesa richiama piccole paure
ogni volta che i miei occhi
leggono dentro i tuoi.
Un brivido che mi impedisce
di respirare, di amare
Un intenso volo perso nel nulla

martedì 13 ottobre 2009

PURA FOLLIA

Foto personale


Pura follia

E' pura follia
quest'ansia che mi prende,
si aggroviglia e pressa
fino a sentirmi male
al pensiero di te.
La voglia viene e va,
un altalena di sensazioni
persistono, si piazzano
alla porta dei sensi e
si inumidiscono, fremono
aspettando che le tue mani,
la tua bocca possano
lenirmi e darmi pace

lunedì 12 ottobre 2009

UN MUSEO, UNA DONAZIONE - CASTELLO DI MAENZA

Foto personale - Il Castello di Maenza



In occasione della

"Sesta Gionata Nazionale delle Associazioni degli Amici dei Musei"

4 OTTOBRE 2009

Sul tema

" Un Museo, una Donazione",

siamo stati invitati ad assistere all'inaugurazione
del Museo al Castello Baronale di Maenza.
Questa manifestazione è stata scelta come veicolo
di informazione per il recupero artistico degli antichi mestieri,
dalla tessitura, alla cartografia ed
al rapporto tra l'uomo
ed il paesaggio attraverso il lavoro.

Adesso vi porto con me..

Ecco l'album di foto

http://picasaweb.google.it/filosofa51/20091004LATINAEMAENZA?authkey=Gv1sRgCNXj9Pitz9u5OQ#slideshow/5390135196085628978

ODORE DI GINESTRE BAGNATE

FOTO WEB



Odore di Ginestre bagnate

Si allontana quell'umor instabile,
quel vibrar d'acqua
simile a tremolio d'onde,
che fuggono sotto il venticello
ed in picchiata continua spira.
Calma, tutto finisce,
di ginestre bagnate l'odor,
come ombra sulla pelle,
laasciano la scia
Dal sapore acre,
pungente, tutto velato,
del mio cuore,
non vedo più le strade.
Fitta fontana sgorga,
spruzza, un boato,
ascolto, lo libero,
come diga spezzata galoppa,
si svuota, si libera.
Il suo equilibrio ha ripreso
e per poco erge dal confine

LA CAREZZA DELLA SERA

Foto personale



La carezza della sera

Vortice di emozioni
placa quel respiro
che galoppa ed attende
la carezza della sera.
Emozioni ammutoliscono,
bloccano nel caos,
sogni e speranze.
Coltre d'appannaggio
si espande nel cuore,
come kasba misteriosa,
dove silenzio e tormento.
invadono incredulii sguardi
Gocce di mare
giocano fra loro,
si incontrano, si toccano e...
d'incanto si disperdono.

lunedì 5 ottobre 2009

MATRIMONIO GIUSEPPE E PAOLA 12 SETTEMBRE 2009

Foto personale

Matrimonio Giuseppe e Paola 12 -Settembre -2009

Un matrimonio è sempre un evento da ricordare.
Un evento unico, irripetibile e
resta nella memoria per sempre.
Essere invitati a condividere questo giorno
cosi importante è sempre emozionante.


Ecco l'album




http://picasaweb.google.it/filosofa51/20090912MATRIMONIOGIUSEPPEEPAOLA?authkey=Gv1sRgCNb805qv7-qbxQE#slideshow/5385318285500559458




lunedì 28 settembre 2009

UN SOGNO

Foto personale



Un sogno

Dimori nel mio pensiero,
nei miei sogni ti incontro
e ti faccio mio.
Ti ho trattenuto per non farti cadere,
forte a me ti ho stretto
intrappolata son rimasta
e non trovo via d'uscita.
Un sogno, labirinto d'attese,
respiri, sospiri ,sensazioni,
sono ormai in quell'angolo
di anima sperduta
che il cuore trattiene.
Un sogno che dà gioia,
un sogno nel sogno.
Guardami nel buio dei tuoi occhi,
sono lì,.nei tuoi sogni ,
sorridi e non ucciderli mai,
se lo fai uccidi anche me
ed io voglio vivere




Dedicata....ad un qualsiasi sogno che ognuno ha nel suo cuore,
non si uccidono, sono loro che ti permettono di vivere.....

IL PENSIERO CHE SI RIFLETTE

foto dal web


Il Pensiero che si riflette...

Nella penombra della stanza
un luccichio abbagliante
sul pavimento riflette
e il pensiero lì si posa.
Si ferma,
Un lampo nella mente
fruga come serpente,
viscido cammina e non si arrende.
Ti vedo, tutto imbronciato,
ti crogioli in tristi pensieri...
L'abbaglio si scolora,
la luce si fa scura,
carezzare vorrei i tuoi occhi,
guardarli intensamente e
perdermi fra le tue braccia

mercoledì 23 settembre 2009

IL DOLCE SUONO DEL SILENZIO

Foto personale


Il dolce suono ritrovato del silenzio

Dell'Araucaria
quel Passero intorno
alla cima gira e rigira
Tra i rami cerca il nido.
Qualcosa lo disturba ,
Si muove svolazzando
come impazzito.
Uno stridulo, angosciato
cinguettio, non si da pace.
Si posa, canta, riparte,
si riposa sul ramo,
è irrequieto e non si ferma.
Scompare dopo un pò..
Allontanare lo vedo.
Silenzio non c'è nell'aria.
Cinguettio dolcissimo
melodia intona.
Un allegra famigliola riunita
fa festa in quel nido.
Un sorriso inarca le labbra
come carezza dell'anima

sabato 19 settembre 2009

ANNIVERSARIO 2 AGOSTO 2009 -MORANO CALABRO -QUINTA PARTE





ANNIVERSARIO 2 AGOSTO 2009 -MORANO CALABRO -QUINTA PARTE

Era l'ultimo giorno . La giornata era assolata ed il verde degli alberi rendevano intorno l'aria più fresca. Aspettavamo la preparazione della pasta fresca tipica del luogo, "I Fileja". Si tramanda di generazione in generazione ed ancora oggi nelle famiglie si usa prepararla come una volta. L'utensile necessario utilizzato è " il firriettu", un ferro intorno al quale si avvolge la pasta per farle assumere la caratteristica forma arrotolata. Si può preparare con o senza uova...La pasta poi viene condita con sugo di pomodoro possibilmente fresco.Il profumo che aleggiava nell'ambiente era davvero stuzzicante! Assistere alla preparazione fu ancora più interessante. Profumi antichi, misti alla semplicità delle persone mi fece percepire un sapore diverso che resterà indimenticabile. La tavola era imbandita di cibi genuini, dalla pasta ai salumi, ai formaggi alla frutta raccolta un momento prima, aveva un gusto speciale. L'allegria e l'affettuosità resterà nella nostra memoria.

Nel pomeriggio andammo tutti a vedere il Ponte del Diavolo. E' una delle principali attrazioni del Parco Nazionale del Pollino. Si trova nel comune di Civita e collega le due pareti del canyon scavato dal fiume Raganello.Il ponte sembra venisse utilizzato già all’epoca romana per attraversare quel fiume e raggiungere la Magna Grecia.La strada che conduceva a Civita, era ricca di tornanti ed ogni tanto ci fermavamo per ammirare qualche scorcio di panorama. La foschia di quel giorno dava un po' di mistero intorno. Civita è un paese medievale, molto particolare con viuzze, vicoli e piccole piazze dove si respira un'aria di altri tempi! Il paese è a ridosso del massiccio roccioso, stratificato e sedimentario donandogli così un tocco di fascino in più.

Arrivammo cosi al punto più alto del paese, dove iniziava la discesa per raggiungere il Ponte del Diavolo. Muniti tutti di tennis percorremmo quella discesa di scale, misti a tornanti veri e propri. Angoli di solito tenuti umidi da rigagnoli naturali, rumori di cascatelle e tutto verde intorno, rendeva quella discesa difficile un po' più ristoratrice.
Durante il percorso ogni tanto era d'obbligo la fermata, per prendere fiato e far riposare un attimo le gambe che tremavano. Era un continuo frenare ed i muscoli non abituati stentavano a proseguire. Nel frattempo ammiravamo i crostoni di rocce a strapiombo che davano imponenza al luogo. Dopo l'ultima discesa intravedemmo il Ponte del Diavolo!

Un arco collocato ad una quota di 260 metri s.l.m, che con le Gole del Raganello rappresenta la risorsa naturale più importante del Parco Nazionale del Pollino. La lunghezza complessiva delle gole è di circa 13 Km, partendo dal folto parco del Pollino fino al Ponte del Diavolo.
Il Percorso delle gole ricade interamente nel territorio di Civita e si snoda lungo tracciati sinuosi, massi ciclopici levigati dal flusso secolare del torrente Raganello. In certi punti le gole si restringono parecchio! Bellissimo guardarli e fotografarli dall'alto. Spettacolare! L'acqua gelata per non dire congelata scorre senza tregua. Dall'alto notammo alcuni turisti che provarono ad attraversarle a piedi!

Il nome “del Diavolo” è legato a una leggenda secondo la quale i civitesi, dopo aver tentato inutilmente di costruire un ponte tra le gole del Raganello, strinsero un patto con il diavolo, in cambio della costruzione avrebbero dato la prima anima che avesse attraversato il viadotto. Ma i cittadini, una volta edificato il ponte, lo fecero attraversare da un cagnolino. Il diavolo furioso tirò un calcio alla costruzione tanto da lasciare i segni, che secondo la leggenda,si sarebbe potuto notare sul ponte originario. Il Ponte del Diavolo sfida da secoli la furia degli elementi, per assicurare il collegamento tra l'alto Ionio e i monti della catena del Pollino Il ponte, nel corso dei secoli, ha ricevuto, numerosi interventi di restauro; i più importanti sono stati quello di ricostruzione in seguito a un terremoto nell'ottocento ed a quello portato a termine di recente.

La strada che porta alle Gole è scoscesa e disagevole, ma la curiosità spinse a continuare la discesa fino alla fine del percorso per toccare quell'acqua gelida. Dalle gole il Ponte si staglia in tutta la sua bellezza!Alzando lo sguardo le persone sul ponte sembravano dei puntini e la natura circostante sembrava un luogo integro, incontaminato. Emozione e bellezza in una fusione spettacolare.
Dopo aver ammirato quel posto sensazionale, fu interessante pensare che naturalmente dopo la discesa per tornare al luogo d'inizio, occorreva risalire! Con calma iniziammo cosi la scalata. Ogni tanto ci fermavamo e prendevamo fiato, tuffando lo sguardo nel panorama ed a quelle montagne imponenti. Arrivati ai gradini inziali, guardammo indietro tutto il percorso fatto e con soddisfazione pensai che una esperienza cosi non l'avevo mai fatta. Bella, emozionante, salutare ed indimenticabile.

Il mattino seguente lasciammo Doria e, con un po' di tristezza anche gli amici. Volli immortalare con degli scatti i saluti mattutini. La foto che mi emozionò di più fu quella scattata dal finestrino mentre lasciavamo in macchina l'uscio della loro casa. L'ennesimo saluto e l'ennesima promessa di rivederci l'anno prossimo attenuò l'emozione.Allontanatoci da quel luogo di pace, subito dopo, ci trovammo immersi nel traffico della Salerno Reggio, un continuo fermarsi, 6 chilometri di coda, cantieri permanentemente aperti ...Dopo ore di stanchezza emotiva lenita un po' dagli scatti fotografici, finalmente arrivammo a Villa San Giovanni. Pensavamo di traghettare senza attese, ma trovammo anche la coda per quello! Eravamo stanchissimi. All'orizzonte si avvicinava una nave..Poi finalmente il rumore delle eliche e motori diedero il via! E....Vaiiiiiiiiiiiiiii Lasciammo la scia dietro di noi E puntammo dritti gli occhi in avanti per avvistare la Sicilia! E' sempre una sensazione impagabile percepire la tua terra che si avvicina e quando stai per raggiungerla senti un calore che sale dal cuore agli occhi. Grazie per essere venuti con me.


Ecco l'album

http://picasaweb.google.it/filosofa51/20090802ANNIVERSARIOMORANOCALABROPARTEQUINTA?authkey=Gv1sRgCK2srpP9ts2g2wE#slideshow/5378832400795563666

giovedì 17 settembre 2009

FINO AL SORGERE DEL SOLE

Foto personale



Fino al sorgere del sole


Follia emotiva,
di ricordi un barlume,
piena di colori
m'acceca.

Smusso i rossi,
seziono i gialli,
taglio l'azzurro
di quel sole riflesso,
muto come surgelato

All'orizzonte
un raggio m'appare,
uno solo e prolungo
ancora quell'attesa
fino al sorgere del sole

lunedì 7 settembre 2009

ANNIVERSARIO 2 AGOSTO 2009 -MORANO CALABRO - QUARTA PARTE





ANNIVERSARIO 2 AGOSTO 2009 -MORANO CALABRO -
QUARTA PARTE




Dopo aver lasciato Morano Calabro, raggiungemmo Doria, frazione di Sibari. Vi eravamo stati l'anno scorso, ma è sempre bello rivedere degli amici. Sono nipoti di mio cognato, persone affettuose, semplici e di grandi valori. Loro ci aspettavano, ma, cosa bellissima, sapevamo di trovare lì anche mia sorella con mio cognato in vacanza.

Appena arrivati, in men che non si dica, fu tutto pronto per pranzare, il piatto di consumo quotidiano sono i salumi. Salumi casalinghi, preparati da loro. Comprano, allevano e poi ammazzano il maiale ricavando di tutto! Dalla soppressata, al salame, dalla salsiccia, al capocollo..... tutto fresco e senza conservanti, un gusto diverso, ottimo da provare.
A fine pranzo, non vedevano l'ora di gustare la nostra famosa zuccata! L'avevano aspettato con ansia!!!

Nel pomeriggio facemmo una passeggiata nei dintorni. Un'immensa distesa di verde appena girato l'angolo di casa. Alberi di clementine tutti messi in fila, una vera e propria coltivazione intensiva. Questo agrume è un ibrido occidentale, tra il mandarino e l'arancio amaro, le sue origini sono Algerine. Intorno al 1890 fu coltivato nel convento-orfanotrofio di Misserghin, dedicato al direttore Padre Clemente, da cui il nome. I fattori climatici fanno della Piana di Sibari, l'habitat naturale per le grandi coltivazioni di questi agrumi. Un verde intenso, ma principalmente tanta acqua a disposizione! E questa senza dubbio è la vera ricchezza del luogo!

Poco distante trovammo un recinto di cavalli. Ci soffermammo a scattare delle foto. Uno di loro si avvicinò, aveva un manto di colore marrone, bello e lucido. Ad un tratto sembrò che ci guardasse! Accanto a lui disteso per terra riposava un puledrino....sembrava si annoiasse infatti non si mosse per nulla! Vicino al recinto fummo attratti da un formicaio. Formiche strane e di colore nero....Il primo pensiero fu scattare qualche foto per farla vedere a Matilde! Erano formiche diverse dalle nostre. Salvo fece qualche ingrandimento.

Alzando lo sguardo, sullo sfondo di quell'immensità di verde, scorgemmo il Dolce Dorme, un'appendice del Pollino. Era quasi sera al rientro della passeggiata trovammo una sorpresa! Si!!! Un fornello a gas posto fuori nel terrazzino, con sopra una padella piena d'olio per friggere. Cosa? Le ciambelle! Avevano impastato farina di semola con acqua e lievito, tipo pasta di pane e dopo aver atteso il tempo necessario per la lievitazione, l'hanno fritta. Loro usano prepararla in modo semplice o con pezzi di acciuga in mezzo o con pezzi di salame piccante o con la "rosamarina piccante" o con sopra dello zucchero.... Ottime, in tutti i modi. Serata speciale in allegra compagnia ed accompagnata da una buona birra alla spina! Serata indimenticabile!

La mattina seguente con mia sorella e mio cognato andammo a Trebisacce, paese vicino al mare, volevamo vedere il Mar Ionio e la spiaggia. Quindi posteggiammo la macchina e girammo a piedi fra le vie del paese. Non mancava di certo il peperoncino appeso davanti l'uscio di casa o nei balconi messo ad asciugare a grappoli. Arrivati nel litorale della spiaggia ammirammo molti alberghi di nuova fattura, belli splendenti ed eleganti. Non mancavano le gelaterie. Una tra tutte mi colpì, appena lessi "Mizzica!" Capii che doveva avere origini siciliane. Infatti il proprietario era di Palermo!!!! Naturalmente oltre al gelato usano preparare tante altre nostre specialità, anche le panelle! Il gelato era ottimo. Il paese è attraversato dalla ferrovia, quindi abbiamo anche attraversato un ponte sopra di essa ed ammirato il resto del paese.

Dopo aver acquistato dei prodotti locali rientrammo a Doria. Nel pomeriggio andammo tutti a Marina di Sibari. Bellissima spiaggia con pineta, aria di bosco mista ad aria di mare. Il cielo era coperto ed a momenti sembrava che volesse piovere. Era quasi il tramonto, tra gli alberi, roulotte e tende di campeggio. Era un grande villaggio. C'era di tutto: supermercato, macelleria, bar, ristoranti, pizzerie... In ogni angolo rubinetti con acqua e posti dove si poteva arrostire senza problemi. Il cielo era sempre più nuvoloso e dopo una passeggiata fra i negozi del villaggio lasciammo Marina di Sibari, tra le luci del tramonto, fermando qualche piccolo attimo con degli scatti. Un bel contrasto di luce! La vacanza era quasi alla fine. L'indomani era l'ultimo giorno. I nostri amici tentarono di convincerci a restare qualche altro giorno ancora ma Marco sarebbe arrivato fra due giorni ed io volevo essere a casa prima di lui.

Ecco l'album di foto


http://picasaweb.google.it/filosofa51/20090802ANNIVERSARIOMORANOCALABROQUARTAPARTE?authkey=Gv1sRgCPXklrLWtomvGw#slideshow/5377302300666030082



giovedì 3 settembre 2009

FREME LA VOGLIA

Foto dal web




Freme la voglia

Voglia di te
scava
nell'antro oscuro di me
un tunnel,
come sguardo che trema
senza via d'uscita.
Sorriso beato
boato irradia
voglia di fiati
scoppia la luce.
Voglia di vibrare
su qualcosa che non c'è
Il contorno del tuo corpo,
segnato dal respiro
delle mie labbra socchiuse,
fan tremare le mie mani
al sol leggero
posarsi sulla tua pelle,
che freme in attesa di me

ANNIVERSARIO 2 agosto 2009 - MORANO CALABRO -TERZA PARTE



ANNIVERSARIO 2 agosto 2009 - MORANO CALABRO -TERZA PARTE

L'indomani mattina, dopo aver fatto una abbondante colazione, decidemmo di salire sul Pollino. La giornata era calda, quale posto migliore se non un bosco in una simile giornata ? Prima di avventurarci ci fermammo a fare gas alla macchina e fui attratta da un'auto posteggiata. Una 850. Quella dei miei ricordi lontani era di colore bianco. La prima volta che mi sedetti alla guida di una 850, mi ricordo, non arrivavo ai pedali!!!! Adesso è una macchina d'epoca. Non ne vedevo da tempo e, fermai quell'attimo di ricordo con una foto.

Iniziammo la salita verso il parco nazionale del Pollino, un massiccio montuoso, tra il nord della Calabria ed il sud della Basilicata. Le rocce calcaree davano al paesaggio un colore diverso, il bianco spiccava tra il verde dei boschi. Un bel colpo d'occhio! Una luce singolare ed il rumore delle sorgenti che scorrevano di continuo davano a quel posto una carica di benessere e di freschezza. Ammiravamo compiaciuti quel paesaggio naturale ricco di silenzi, spezzati dal rumore dei campanacci delle mucche e delle pecore. La cosa che non mancava mai erano gli abbeveratoi e le fontanelle con l'acqua che scorreva gelata...

Posti stupendi. Il nostro obiettivo era arrivare al rifugio di montagna, quindi quasi in cima. Dopo un pò di chilometri in salita, in lontananza vedemmo delle tende fra gli alberi e man mano che proseguivamo aumentavano di numero. Giungemmo quindi in prossimità di un'area più pianeggiante occupata da un accampamento di boyscout e poco più avanti il rifugio Fasanelli.

Non riesco a dimenticare l'aria che si respirava, il sole picchiava forte ma era mitigato dalla fresca brezza del venticello.
Ci soffermammo un pò nei dintorni. Anche se c'era un pò di foschia da lassù ammirammo un paesaggio stupendo. La bellezza naturale di quei luoghi era tutta da osservare. Caratteristiche testimonianze storiche, come i diversi paesi abbarbicati sulle colline protesi di solito verso un castello, erano frequenti e davano a quella natura uno scenario vario ed interessante. Ed ogni luogo era singolare con la sua cultura e le varie etnie.

Dopo aver preso un caffè al bar del rifugio e riposatoci un pò, decidemmo di iniziare la discesa. Eravamo a circa 1400 metri di altezza! La prossima tappa doveva essere il paesino di Rotonda! Prima di arrivare ci fermammo all'ennesima fontanella che incontrammo durante il percorso. L'acqua senza dubbio è la ricchezza principale di quell'immensità di boschi. Abbeveratoi, fontane, ottima acqua ghiacciata che appanna la bottiglia non appena ti stai accingendo a riempirla. Che peccato non poter chiudere quel fluire d'acqua! Non poterla incanalare verso casa! Avvertivo senza volerlo una sensazione di spreco. In Sicilia siamo abituati a non sprecare l'acqua! Dopo aver bevuto, riempito delle bottiglie e rinfrescata la macchina continuammo la discesa.

Avevamo pensato di mangiare qualcosa arrivati a Rotonda. All'entrata del paese fummo attratti da un cartellone "Benvenuti a Rotonda, città degli elefanti" (??)
Ci guardammo meravigliati e pensammo di capirne qualcosa chiedendo a qualcuno del luogo. L'orario non era proprio quello giusto, erano quasi le due! Ma non ci potevo credere, tutti i bar chiusi! Agosto, turisti in giro e tutto chiuso!!!Da noi si rispetta pure l'orario di chiusura, ma i bar non chiudono mai! Sono una valvola di salvataggio per chi passa e vuole rifocillarsi con qualsiasi cosa, un gelato o un pezzo di rosticceria, un caffè freddo...

Eravamo stanchi e girando un pò... un barlume di vita! Un pub aperto! Non era molto fornito, ma almeno ci siamo potuti fermare un pò. Dopo un pessimo caffè freddo chiedemmo degli elefanti. Abbiamo saputo dal proprietario del pub che Rotonda ospita nel Museo paleontologico e naturalistico i resti di un mammut e di un ippopotamo, entrambi ritrovati in località Calorie. L'elefante, fu trovato casualmente nel 1982 durante degli scavi e risale fra i 400 mila e i 700 mila anni fa. Un esemplare alto 4 metri e lungo 6, dotato di zanne che da sole misurano 2,70 metri. L'ippopotamo invece fu ritrovato solo nel 2006, durante gli scavi che ormai vanno avanti dal 1982. Il museo tanto per cambiare era chiuso...lo si poteva trovare aperto solo la mattina. Peccato, mi sarebbe piaciuto vederlo.

Con un sorriso salutammo e continuammo la nostra discesa. Ad un tratto arrivati ad un bivio non ci potevo credere: una serie di statue e immagini religiose....ci ricordarono un pò Palermo, da Miccichè! Eheheehh! Impressionanti, all'aperto sulla strada statale, non me l'aspettavo! Scattai alcune foto. Morano era quasi vicino, ancora alcuni paesi e saremmo arrivati in albergo. Ci avviammo verso Laino Borgo. Entrati nel paese, una sorpresa. Era in festa, pieno di bandiere di diverso colore. Mi venne in mente il palio di Siena! Infatti era in programma il Palio dei Ciuchi, sempre palio era, quindi con le stesse caratteristiche, bandiere di colori diversi per distinguere le varie contrade. Posti pieni di storia, di folklore e di tradizioni.

Stavamo per arrivare nei pressi di Morano, quando sbucò fuori quasi per magia fra le fronde degli alberi, un lago artificiale. Dalla macchina scattai qualche foto. Immagini delicate e giochi di ombre esaltavano quel lago. Arrivati in albergo, ci riposammo un poco, poi verso sera decidemmo di gustare qualcosa di diverso. Era l'ultima sera ed avevamo voglia di pizza. Quindi andammo in cerca di una pizzeria nei dintorni. Ovunque ruscelletti d'acqua facevano da contorno alla nostra passeggiata. Ci fermammo in un locale alle porte di Castrovillari e, guardando la lista delle pizze e...cosa ti troviamo? La pizza Matilde!!!!!Eehehheeh! Un posto tranquillo e ventilato ed una gustosissima pizza hanno così concluso la nostra serata. L'indomani mattina lasciammo l'agriturismo complimentandoci con i proprietari. Prima di andare...un ultimo sguardo alla finestra della nostra stanza ed al profilo di Morano Calabro che sotto i raggi del sole appariva ancora più singolare! Quindi proseguimmo per Doria, un piccolo paese vicino Sibari, dove ci aspettavano degli amici ....

Ecco l'album di foto


http://picasaweb.google.it/filosofa51/20090802ANNIVERSARIOMORANOCALABROTERZAPARTE?authkey=Gv1sRgCOXQnPaPrsi5ZQ#slideshow/5373296158195362306


sabato 29 agosto 2009

SKABROSI 13 AGOSTO AL BLUE MOON



Alcuni momenti della serata musicale degli Skabrosi,
all'insegna dell'allegria e del divertiimento!

SKABROSI 13 AGOSTO
AL BLUE MOON


http://picasaweb.google.it/filosofa51/20090813SKABROSIBLUEMOONNESPOLO?authkey=Gv1sRgCNX04_Hq3Oqh2QE#slideshow/5371628919695294050

ANNIVERSARIO 2 agosto 2009 - MORANO CALABRO - SECONDA PARTE



ANNIVERSARIO 2 agosto 2009
- MORANO CALABRO -
SECONDA PARTE

L'indomani mattina, giornata splendida. Tutt'intorno sembrava diverso.Nel piazzale notammo altri pezzi di antichità. Un torchio attirò la mia attenzione, c'era tanto da vedere, ma avevamo ancora la ruota della macchina da riparare, quindi dopo aver fatto una abbondante colazione, andammo a Morano in cerca di un gommista e non avendo trovato nessun officina aperta ci avviammo per Castrovillari, un grande paese nei dintorni.

Entrati a Castrovillari finalmente un gommista apertoooooooooo! Devo dire anche molto simpatico, ma sopratutto accogliente e sorridente. Non c'è nulla di meglio che essere accolti con un sorriso, ti si illumina la giornata! Dalla gioia scattai qualche foto, lui se ne accorse e, bastò un piccolo sguardo che con un dolce sorriso mi disse " Faccia pure la foto, peccato non possa averla!" Gli feci quasi un servizio fotografico, perchè mi sorrideva in continuazione.....eeheheheh! Era proprio simpatico, cambiò le due ruote, perchè abbiamo dovuto comprarne due. Il titolare avendo notato i miei scatti di foto all'impiegato, mi disse " Ne faccia una anche a me !Aahahahah!!! Non ci potevo credere, simpaticissimi.

La macchina era pronta, decidemmo di ritornare a Morano Calabro, per visitarla, avevamo letto qualcosa sulla sua storia.....Arrivati, immaginando le viuzze, le salite almeno nella parte storica, posteggiammo la macchina all'entrata del paese ed andammo a piedi. Avevamo deciso di visitare il museo dell'agricoltura ed il castello, quindi ci avviammo
incuriositi . Tutto sembrava in miniatura, vie strette alternate a scale, vicoli particolari...cosi iniziammo la salita. Ogni tanto uno scorcio di panorama era d'obbligo per fermarsi un pò. Angoli suggestivi, mi ricordavano alcuni paesi delle Petralie, zona di montagna in Sicilia. Per fortuna c'erano delle zone d'ombra, la giornata era calda e la strada era tanta, ricca di gradini ma anche di tornanti di strada in salita. In uno di questi, fummo colpiti da alcuni operai al lavoro; stavamo caricando delle assi di legno. Guardandoli da giù, sembravano fossero sospesi in aria, sensazionale, perchè il paese si estendeva con case che partivano dal basso e che arrivavano in cima e davvero sembrava da giù che fossero poggiate l'una sull'altra, quindi a volte si perceviva la sensazione di cumulo nel guardarlo.

Il sole si faceva sentire, per fortuna ogni tanto trovavamo una fontanella con l'acqua, quella non mancava, fredda ed ottima da bere. In quei momenti era un ristoro, anche perchè era quasi mezzogiorno. Finalmente arrivammo alla prima meta, il museo, eravamo un pò stanchi, quindi una fermata al fresco di un museo, sarebbe stata oltre che interessante anche piacevole, fra i vicoli a volte l'ombra ed una leggera corrente d'aria era ristoratrice, sembrava un ventilatore! Eheheehh!

Dopo tante scale, sotto il sole, una tabella ci bloccò alcuni secondi. Eravamo senza parole: CHIUSO! NON AVEVAMO ASSOLUTAMENTE RIFLETTUTO CHE FOSSE LUNEDI! La delusione fece acuire la stanchezza, ma solo per poco, poi continuammo l'ascesa; aspettavamo di ammirare il castello! Le case tra quelle viuzze sembravano in miniatura, tutto appariva più piccolo della norma. Quando ci fermavamo per attimi ad osservare, allungavamo lo sguardo, per non perdere di vista il castello che ogni volta sembrava essere sempre più vicino. Una bellissima escursione. Ultima curva, non mi sembrò vero, eccolo! Mi sentivo facente parte di un presepe vivente, tra vicoli angusti, originali e persone, per lo più anziani .Ma quando arrivammo in cima trovammo solo un rudere! Non ci potevo credere! Ebbi la sensazione che fosse un castello fantasma. Solo due torri, un cantiere aperto ma bloccato, sigillato e senza speranza di allestimento. C'era scritto che i lavori erano stati bloccati per paura che il restauro avrebbero potuto far sprofondare quei ruderi nelle case sottostanti! Da non credere!

Accanto alla delusione, i nostri occhi brillarono quando si posarono su di una bella fontanella con l'acqua fresca. Dopo aver bevuto abbondantemente, ammirammo da lontano il bosco...Immaginai per un attimo di trovarmi fra quei Pini, al fresco e quasi sentivo l' odore di resina. A quel punto, prima di ridiscendere, ci inzuppammo d'acqua. Un ultimo sguardo al panorama e decidemmo di ridiscendere con calma, dall'altra strada che conduceva fuori del paese, asfaltata, alberata, molto panoramica e molto spesso ombrosa.

Nell'ultimo tratto di strada alquanto assolato e per fortuna ventilato, trovammo una sorpresa, era pieno di more! Ottime, mature, facili da raccogliere. Ci siamo dati così alla pazza gioia. In quel momento pensai al nome Morano. Sarà vero che il nome derivasse da "Muranum" , dal latino mora, per la quantità che offriva il territorio? Poteva essere! La discesa era quasi finita, raggiungemmo la macchina e prima di andare alzammo lo sguardo verso l'alto, al castello. Sembrava appartenere ad una favola, invece era solo apparenza.....Prima di rientrare in albergo ci fermammo in un bar per prendere qualcosa, una brioche con gelato, anzi due!

Dopo esserci riposati, nel tardo pomeriggio andammo a Castrovillari, ma dopo una piccola passeggiata in via Roma, isola pedonale, tornammo in albergo. Non si poteva resistere dal caldo, mentre a Morano si stava meglio. Abbiamo approfittato per gironzolare nella tenuta dell'agriturismo, in ogni angolo c'era sempre qualcosa da osservare con attenzione. La cosa che ci incuriosiva era trovare la piscina che avevamo ammirato tra le foto del sito, quindi ci addentrammo nei viali e fu facile notare in fondo un cancello. La cosa più bella fu alzare gli occhi e vedere la luna!

Varcando la soglia, trovammo la piscina, ma era vuota, era bella, grande ed immersa nella campagna, fra i profumi di fiori. Ci spiegarono che fino a qualche giorno prima funzionava, l'avevano svuotata per un guasto. Eravamo ormai all'imbrunire, alzando lo sguardo un'emozione ci pervase, le colline che avevamo davanti, attiravano sempre la nostra attenzione, li ammiravamo ogni giorno perchè erano un colpo d'occhio ogni volta che rientravamo in albergo. Quella sera c'era la luna, un contrasto perfetto. Restammo un pò ad ammirarla e con l'obiettivo più potente Salvo cercò di zumarla, stupenda sensazione. Spostando l'obiettivo sulla destra sotto il Dolce Dorme, si intravedeva ancora Morano Calabro: le prime luci della sera stendevano un manto di oscurità, sembrava un presepe e le luci gli davano un'atmosfera meravigliosa....In un attimo pensai al tragitto percorso la mattina, i vicoli, le viuzze, le salite, i gradini, le varie fontanelle ....Con un sospiro ci avviammo per la cena. Un'altra giornata era trascorsa...


ECCO L'ALBUM DELLE FOTO


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ANNIVERSARIO 2 agosto 2009 - MORANO CALABRO -PRIMA PARTE


fOTO PERSONALE

ANNIVERSARIO 2 agosto 2009
- MORANO CALABRO -
PRIMA PARTE


Un anno molto movimentato il 2009, come sempre qualche settimana prima dell'avvicinarsi del giorno speciale, Il 2 agosto, anniversario di matrimonio, prenotiamo un posto fresco , tranquillo, semplice, per trascorrere dei giorni da ricordare.La nostra scelta quest'anno è stata, Morano Calabro. Adesso vi porto con me, vi faccio ripercorrere alcuni momenti della nostra vacanza.....

La mattina presto circa le 5 eravamo già in macchina, come per magia abbiamo potuto osservare il sorgere del sole, ammirare l'evolversi dei suoi colori caldi e piacevoli che scoprivano a poco a poco, tutto ciò che ci circondava .Dopo un pò di chilometri, in un attimo di riflessione, ci siamo accorti di aver dimenticato qualcosa di importante a casa! La zuccata! Comprata per alcuni amici della Calabria.Senza pensarci, siamo ritornati a prenderla a casa, anche se ciò ha cambiato un pò gli orari preventivati. Arrivati a Messina, in attesa di traghettare, scattammo una foto , era il 2 agosto, attimi di ricordi, a quell'ora stavamo ancora preparandoci per la cerimonia nuziale, essendo avvenuta nel pomeriggio alle 17, poi scendemmo dalla macchina, Salvo sempre pronto a scattare qualche foto dei dintorni ed io a curiosare un pò in giro tra le bancherelle di souvenir, una colomba attirò il mio sguardo, racimolava le briciole dei viaggiatori in coda. Finalmente ci imbarcammo nel traghetto, la giornata era calda e ventosa, ma la traversata è stata tranquilla, scattammo qualche foto mentre la nave si allontanava dal molo di Messina,qualche scorcio particolare e la solita nave con il mio nome "Rosalia"appena stavamo per arrivare dalla macchina abbiamo visto a poco a poco abbassare il portellone. Ecco finalmente siamo dall'altra parte dello stretto" Villa San Giovanni." Eravamo un pò in ritardo, il traffico c'era e la Salerno -Reggio è un disastro ancora, tratti di strada ad una corsia...cantieri aperti e mai chiusi....

Dopo un pò di strada, eravamo quasi vicino Cosenza , un rumore strano ci ha fatto sobbalzare, la macchina sbandò un pò... Era scoppiata una ruota! Dopo averci riavuti notammo un pezzo di copertone sull'asfalto dietro di noi. Devo dire che siamo stati fortunati, perchè : Non ci trovavamo nel tratto di strada ad una corsia in quel momento, non avevamo macchine davanti, solo una dietro che ha saputo controllare il proprio mezzo, quando gli sarà arrivato un pezzo di copertone!!!!Poi cosa importante non correvamo molto, in questo modo Salvo ha potuto controllare meglio la macchina e poi per fortuna abbiamo trovato quasi subito dopo una rientranza per fermarci. Ci siamo riavuti, guardati e con calma Salvo ha cambiato la ruota sperando che la prossima area di servizio fosse fornita di un gommista! Un disastro!

Salvo cercò di sistemare alla meglio il tutto, ha faticato un pò e messo il rotino di scorta, abbiamo continuato il viaggio, meno male perchè nell'aria di servizio successiva, non avevano gomme, era Domenica, abbiamo chiamato Marco che ci ha guidato mediante cell e lui in rete verso una possibile officina aperta a Cosenza, ma fu tutto inutile...era chiusa!Cosi con calma abbiamo deciso di raggiungere con velocità moderata la destinazione, non era molto distante per fortuna. Alla ruota avremmo pensato l'indomanii! Era il nostro anniversario non volevamo altri intoppi!

Cosi finalmente arrivammo. L'Agriturismo si ergeva in mezzo al verde, un sospiro di sollievo, stanchi, accaldati, in ritardo, ma sani e salvi. Dopo aver fatte le presentazioni, sistemati i bagagli, riposato per un pò, scendemmo per guardarci un pò intorno. All'ingresso una fontanella, ma nella tenuta c'erano diverse, ecco da dove derivava il suo nome " Le Fontanelle" ed eravamo immersi nel verde, un ambiente molto fresco e rilassante ed i padroni di casa erano molto accoglienti, gente semplice dedita al lavoro...

Era il nostro giorno, mano nella mano facemmo due passi nei dintorni muniti di macchine fotografiche, bellissimo guardarci anche attraverso l'obiettivo..Eehehehh!!!!Lui stava per puntarmi il suo obiettivo, ma stavolta l'ho beccato io per prima! Eehehehh...

La prima cosa che colpì la nostra attenzione ammirando il panorama, fu un cumulo di case che protendevano verso la cima di una collina, ai piedi del Pollino...MORANO CALABRO! Con una zummata si poteva vedere anche il castello sulla cima! Immagine spettacolare, aspettando l'ora di cena, decidemmo di fare una passeggiata nei dintorni.La stanchezza era passata, la curiosità del luogo innescata, quindi gironzolammo per un pò, le montagne piene di fascino attiravano lo sguardo anche per il gioco di luci ed ombre meravigliose dell'ora, il tramonto!
Il rumore di acqua continuo ci accompagnava nella nostra passeggiata, sembrava musica, ovunque canali, ruscelli davano all'aria una più fresca temperatura.

Una chiesa di nuova costruzione, sembrava fuori luogo in quell'ambiente campagnolo, troppo moderna come stile, secondo me! Particolare però come architettura,ogni angolo era pieno di verde, alberi vari, davano insieme ai profumi e rumori un incantevole magica sensazione, con questa emozione ci accingemmo a rientrare per la cena.

Passando davanti alla nostra macchina riguardammo il rotino immortalandolo con uno scatto, poi sostammo un pò in compagnia dei padroni di casa per conoscerci meglio, ci siamo fatti scattare una foto e dopo aver immortalato qualche altro angolo di quel paradiso, siamo entrati nella sala da pranzo.Un ambiente rustico, campagnolo come piace anoi, semplice e che ricordano tempi passati. C'erano diverse sale da pranzo, la cosa che ci colpì furono tutti gli utensili appesi alle pareti, ci sentimmo non dentro una sala da pranzo, ma dentro un museo! infatti abbiamo scattato diverse foto, dal gallo imbalsamato ad utensili vari, di un epoca lontana che nemmeno noi abbiamo vissuto e foto antiche, dove il mo sguardo incantato iniziò a sognare, chiavi di diverse misure e forme, trombe,pentole di rame, seghe di diversa misura, ferro da stiro, cornamusa,setaccio, raschietti per la pasta, anche un ferro da stiro strano, particolare, mi spiegò il padrone di casa che era utilizzato dai sarti, infatti era provvisto da un beccuccio per fuoriuscire del vapore...bellissimo! Tutti oggetti di famiglia racimolati negli anni e tramandati da generazioni in generazioni.

Lo sguardo si posò sul tetto del locale, tutto in legno ed alcuni isolatori di energia elettrica di una volta, attirarono la nostra attenzione.Un ambiente ricco di angoli suggestivi e cose da ammirare, dove anche la meraviglia ti teneva occupata la mente e gli occhi, in una delle sale notammo un aiuola, non ci potevo credere..sapete cosa era? Ulivo! Lasciato, tagliato e fatto crescere dentro a cespuglio...lì era come se fosse in una serra e qualche pilastro rivestito di corteccia d'albero completava l'opera

Dopo aver fatto un giro tra le varie sale finalmente cenammo!Una cena perfetta, tutto buono dagli antipasti, circa una dozzina.... al pane, al vino al primo ed al secondo...Abbiamo fotografato alcune delle pietanze, come la frittata di patate con pezzi di funghi servita dentro un pane casereccio, incavato apposta per farne un piatto di portata...
Il pane emanava un profumo di genuinità!Olive con peperoncino! Melenzane!Peperoncini che portano a tavola di corredo, come sale e pepe, ehehehehh!Formaggio, la pasta fresca con ragù di maiale,tutto prodotto da loro, anche le marmellate che ci servivano la mattina con una sana colazione.

Alla fine eravamo proprio sazi ed un pò stanchi, il vino ottimo aveva già cominciato a fare effetto, lo so che non devo bere, perchè non sono abituata, mi va subito alla testa, ma non ho potuto resistere a cotanta bontà,ed un brindisi dato il giorno era d'obbligo!Ci siamo ritirati in camera e.....nel salire le scale per non far rumore ho tolto le scarpe, Eheheeheh si , le scarpe! Oddio...non dico altro......


ECCO L'ALBUM DI FOTO

LA LIBERTA' DI UN SOGNO

Disegno personale " Inquietudine"


La libertà di un sogno

Odora la pelle di mare,
di alghe, di sale.
Allungo le braccia al cielo,
Con gli occhi di fermare
quel sogno cerco.
lo sento allontanare piano
svanire, precipitare
soccombere.
Vola come piuma
dalle mie mani,
con la mente lo seguo,
il respiro gli manca, soffoca.
Ingiustamente morirà a poco a poco
per cercare la sua libertà

giovedì 20 agosto 2009

IL VUOTO FRA LE DITA

foto dal web


Il vuoto fra le dita

Uno straccio stropicciato
inutile e bagnato è
il cuore della mente.
Bicchiere pieno,
gesto inconsueto
tutto di un fiato si svuota
Brillano gli occhi,
con incantato sguardo e
fissano il dito,
che del bicchiere sfiora l'orlo
e fra le note si perdono.
Colorato è il palloncino
di mano sfuggito,
libertà cerca e non si accorge
del vuoto che lascia fra le dita

martedì 28 luglio 2009

LA PROSSIMA FERMATA


Foto personale



La prossima fermata

Senza paura
sfioro,
tocco,
respiro pelle,
amo,
dolcissima
sensazione inquieta.

Rotolo
in tua assenza
per le vie del cuore

Di nascosto,
con emozione
ti guardo,
ti sorrido
anche se tu
non lo vedi.

Con dolcezza
poggio le mie labbra.
ovunque il mio sguardo
si posa.

Su di te esso si adagia
quando voglio.
E' la mia libertà,
poi attendo con calma
la prossima fermata

mercoledì 22 luglio 2009

ESAME DI MATURITA' di Fabio

foto personale
Esame di Maturità 11 - luglio - 2009



Ho voluto fermare momenti unici, pieni di emozioni
provati in occasione degli esami di maturità di mio figlio Fabio!!!

Ecco il link dell'album..

Ho provato sempre e non solo per lui ,
ma anche per gli altri due figli,
Marco e Daniela in occasione della loro maturità
emozioni, orgoglio...
non riesco nemmeno quasi
ad esprimerlo a parole,
non tanto per il voto
che è senza dubbio il massimo,
quindi soddisfacente...
100 e lode
Ma per le persone che essi sono,
come esseri umani in generale!

E' stato molto bello ed importante per me
perchè ho potuto percepire intorno a loro sincerità,
semplicità ed affetto da parte dei compagni
senza nè gelosia o invidia...
anzi ho percepito stima ed affetto
e questo mi ha fatto commuovere
perchè ogni volta mi tuffo indietro
nel tempo e sempre più mi convinco
che in loro c'è davvero una parte di me,
ma anche di Salvo..
E questo mi rende orgogliosa del lavoro fatto
con amore....di madre, amica,insegnante.
La preparazione culturale,
la si può sempre colmare,
ma quello che si costruisce dentro
con il tempo ed esperienza no!
Quello lo si trasmette piano piano e
dipende soprattutto
dalle persone che ti circondano....
ed io ogni tanto mi rendo conto con orgoglio
di essere riuscita
almeno in parte in questo intento.

PEZZO MANCANTE

Lo specchio dell'anima




Pezzo mancante

Brusio viaggia nell'aria
arriva da lontano
e si siede con calma,
serenità nell'uscio della mente.
Come un bussare odo,
un impercettibile rumore
sobbalzo,
guardo dallo spioncino
con trepidazione.
Nulla.
Apro con tenerezza l'uscio
ed una folata di respiro
m'invade,
profumo mi inebria.
Diviene musica per me,
melodia che conosco.
Pezzo mancante,
coraggio, speranza
adesso regola
la collezione invisibile
della mente, della vita
dell'esistenza tutta.

martedì 14 luglio 2009

NOSTALGIA SULLA PELLE

foto dal web


Nostalgia sulla pelle


Arriva, la sento

dolce pizzica e

si allarga a macchia d'olio,

giunge là dove vuole .

Nostalgia

Si ferma ed attende

una energica saponata

che sciogliere possa

quell'unto che imbratta

scivolandomi addosso.

Del cuore in balia

mi guardo intorno,

dolcemente tra le mie braccia

mi avvolgo.

Come seta accarezzo

la pelle morbida e

percepisco ancora

l'impronta di te.

Un leggero fiato

sento mesto

che si allontana


lunedì 29 giugno 2009

COPERCHIO DELL'ANIMA



foto personale


Coperchio dell'anima

Ondeggia,
fugge,
volteggia,
si gira e sorride,
a fiotti riversa come delirio
sprazzi di luce a scatti,
anima.

Sotto un cielo di mare
o di terra,
un calore abbagliante
o un sole bianco,
è sempre in preda
a qualcosa che la turba.

Si guarda intorno confusa,
sotto quel soffitto,
coperchio sigillato,
dove l'umanità ribolle
ed ogni anima buca
senza tregua 
inseguendo la frescura