lunedì 28 settembre 2009

UN SOGNO

Foto personale



Un sogno

Dimori nel mio pensiero,
nei miei sogni ti incontro
e ti faccio mio.
Ti ho trattenuto per non farti cadere,
forte a me ti ho stretto
intrappolata son rimasta
e non trovo via d'uscita.
Un sogno, labirinto d'attese,
respiri, sospiri ,sensazioni,
sono ormai in quell'angolo
di anima sperduta
che il cuore trattiene.
Un sogno che dà gioia,
un sogno nel sogno.
Guardami nel buio dei tuoi occhi,
sono lì,.nei tuoi sogni ,
sorridi e non ucciderli mai,
se lo fai uccidi anche me
ed io voglio vivere




Dedicata....ad un qualsiasi sogno che ognuno ha nel suo cuore,
non si uccidono, sono loro che ti permettono di vivere.....

IL PENSIERO CHE SI RIFLETTE

foto dal web


Il Pensiero che si riflette...

Nella penombra della stanza
un luccichio abbagliante
sul pavimento riflette
e il pensiero lì si posa.
Si ferma,
Un lampo nella mente
fruga come serpente,
viscido cammina e non si arrende.
Ti vedo, tutto imbronciato,
ti crogioli in tristi pensieri...
L'abbaglio si scolora,
la luce si fa scura,
carezzare vorrei i tuoi occhi,
guardarli intensamente e
perdermi fra le tue braccia

mercoledì 23 settembre 2009

IL DOLCE SUONO DEL SILENZIO

Foto personale


Il dolce suono ritrovato del silenzio

Dell'Araucaria
quel Passero intorno
alla cima gira e rigira
Tra i rami cerca il nido.
Qualcosa lo disturba ,
Si muove svolazzando
come impazzito.
Uno stridulo, angosciato
cinguettio, non si da pace.
Si posa, canta, riparte,
si riposa sul ramo,
è irrequieto e non si ferma.
Scompare dopo un pò..
Allontanare lo vedo.
Silenzio non c'è nell'aria.
Cinguettio dolcissimo
melodia intona.
Un allegra famigliola riunita
fa festa in quel nido.
Un sorriso inarca le labbra
come carezza dell'anima

sabato 19 settembre 2009

ANNIVERSARIO 2 AGOSTO 2009 -MORANO CALABRO -QUINTA PARTE





ANNIVERSARIO 2 AGOSTO 2009 -MORANO CALABRO -QUINTA PARTE

Era l'ultimo giorno . La giornata era assolata ed il verde degli alberi rendevano intorno l'aria più fresca. Aspettavamo la preparazione della pasta fresca tipica del luogo, "I Fileja". Si tramanda di generazione in generazione ed ancora oggi nelle famiglie si usa prepararla come una volta. L'utensile necessario utilizzato è " il firriettu", un ferro intorno al quale si avvolge la pasta per farle assumere la caratteristica forma arrotolata. Si può preparare con o senza uova...La pasta poi viene condita con sugo di pomodoro possibilmente fresco.Il profumo che aleggiava nell'ambiente era davvero stuzzicante! Assistere alla preparazione fu ancora più interessante. Profumi antichi, misti alla semplicità delle persone mi fece percepire un sapore diverso che resterà indimenticabile. La tavola era imbandita di cibi genuini, dalla pasta ai salumi, ai formaggi alla frutta raccolta un momento prima, aveva un gusto speciale. L'allegria e l'affettuosità resterà nella nostra memoria.

Nel pomeriggio andammo tutti a vedere il Ponte del Diavolo. E' una delle principali attrazioni del Parco Nazionale del Pollino. Si trova nel comune di Civita e collega le due pareti del canyon scavato dal fiume Raganello.Il ponte sembra venisse utilizzato già all’epoca romana per attraversare quel fiume e raggiungere la Magna Grecia.La strada che conduceva a Civita, era ricca di tornanti ed ogni tanto ci fermavamo per ammirare qualche scorcio di panorama. La foschia di quel giorno dava un po' di mistero intorno. Civita è un paese medievale, molto particolare con viuzze, vicoli e piccole piazze dove si respira un'aria di altri tempi! Il paese è a ridosso del massiccio roccioso, stratificato e sedimentario donandogli così un tocco di fascino in più.

Arrivammo cosi al punto più alto del paese, dove iniziava la discesa per raggiungere il Ponte del Diavolo. Muniti tutti di tennis percorremmo quella discesa di scale, misti a tornanti veri e propri. Angoli di solito tenuti umidi da rigagnoli naturali, rumori di cascatelle e tutto verde intorno, rendeva quella discesa difficile un po' più ristoratrice.
Durante il percorso ogni tanto era d'obbligo la fermata, per prendere fiato e far riposare un attimo le gambe che tremavano. Era un continuo frenare ed i muscoli non abituati stentavano a proseguire. Nel frattempo ammiravamo i crostoni di rocce a strapiombo che davano imponenza al luogo. Dopo l'ultima discesa intravedemmo il Ponte del Diavolo!

Un arco collocato ad una quota di 260 metri s.l.m, che con le Gole del Raganello rappresenta la risorsa naturale più importante del Parco Nazionale del Pollino. La lunghezza complessiva delle gole è di circa 13 Km, partendo dal folto parco del Pollino fino al Ponte del Diavolo.
Il Percorso delle gole ricade interamente nel territorio di Civita e si snoda lungo tracciati sinuosi, massi ciclopici levigati dal flusso secolare del torrente Raganello. In certi punti le gole si restringono parecchio! Bellissimo guardarli e fotografarli dall'alto. Spettacolare! L'acqua gelata per non dire congelata scorre senza tregua. Dall'alto notammo alcuni turisti che provarono ad attraversarle a piedi!

Il nome “del Diavolo” è legato a una leggenda secondo la quale i civitesi, dopo aver tentato inutilmente di costruire un ponte tra le gole del Raganello, strinsero un patto con il diavolo, in cambio della costruzione avrebbero dato la prima anima che avesse attraversato il viadotto. Ma i cittadini, una volta edificato il ponte, lo fecero attraversare da un cagnolino. Il diavolo furioso tirò un calcio alla costruzione tanto da lasciare i segni, che secondo la leggenda,si sarebbe potuto notare sul ponte originario. Il Ponte del Diavolo sfida da secoli la furia degli elementi, per assicurare il collegamento tra l'alto Ionio e i monti della catena del Pollino Il ponte, nel corso dei secoli, ha ricevuto, numerosi interventi di restauro; i più importanti sono stati quello di ricostruzione in seguito a un terremoto nell'ottocento ed a quello portato a termine di recente.

La strada che porta alle Gole è scoscesa e disagevole, ma la curiosità spinse a continuare la discesa fino alla fine del percorso per toccare quell'acqua gelida. Dalle gole il Ponte si staglia in tutta la sua bellezza!Alzando lo sguardo le persone sul ponte sembravano dei puntini e la natura circostante sembrava un luogo integro, incontaminato. Emozione e bellezza in una fusione spettacolare.
Dopo aver ammirato quel posto sensazionale, fu interessante pensare che naturalmente dopo la discesa per tornare al luogo d'inizio, occorreva risalire! Con calma iniziammo cosi la scalata. Ogni tanto ci fermavamo e prendevamo fiato, tuffando lo sguardo nel panorama ed a quelle montagne imponenti. Arrivati ai gradini inziali, guardammo indietro tutto il percorso fatto e con soddisfazione pensai che una esperienza cosi non l'avevo mai fatta. Bella, emozionante, salutare ed indimenticabile.

Il mattino seguente lasciammo Doria e, con un po' di tristezza anche gli amici. Volli immortalare con degli scatti i saluti mattutini. La foto che mi emozionò di più fu quella scattata dal finestrino mentre lasciavamo in macchina l'uscio della loro casa. L'ennesimo saluto e l'ennesima promessa di rivederci l'anno prossimo attenuò l'emozione.Allontanatoci da quel luogo di pace, subito dopo, ci trovammo immersi nel traffico della Salerno Reggio, un continuo fermarsi, 6 chilometri di coda, cantieri permanentemente aperti ...Dopo ore di stanchezza emotiva lenita un po' dagli scatti fotografici, finalmente arrivammo a Villa San Giovanni. Pensavamo di traghettare senza attese, ma trovammo anche la coda per quello! Eravamo stanchissimi. All'orizzonte si avvicinava una nave..Poi finalmente il rumore delle eliche e motori diedero il via! E....Vaiiiiiiiiiiiiiii Lasciammo la scia dietro di noi E puntammo dritti gli occhi in avanti per avvistare la Sicilia! E' sempre una sensazione impagabile percepire la tua terra che si avvicina e quando stai per raggiungerla senti un calore che sale dal cuore agli occhi. Grazie per essere venuti con me.


Ecco l'album

http://picasaweb.google.it/filosofa51/20090802ANNIVERSARIOMORANOCALABROPARTEQUINTA?authkey=Gv1sRgCK2srpP9ts2g2wE#slideshow/5378832400795563666

giovedì 17 settembre 2009

FINO AL SORGERE DEL SOLE

Foto personale



Fino al sorgere del sole


Follia emotiva,
di ricordi un barlume,
piena di colori
m'acceca.

Smusso i rossi,
seziono i gialli,
taglio l'azzurro
di quel sole riflesso,
muto come surgelato

All'orizzonte
un raggio m'appare,
uno solo e prolungo
ancora quell'attesa
fino al sorgere del sole

lunedì 7 settembre 2009

ANNIVERSARIO 2 AGOSTO 2009 -MORANO CALABRO - QUARTA PARTE





ANNIVERSARIO 2 AGOSTO 2009 -MORANO CALABRO -
QUARTA PARTE




Dopo aver lasciato Morano Calabro, raggiungemmo Doria, frazione di Sibari. Vi eravamo stati l'anno scorso, ma è sempre bello rivedere degli amici. Sono nipoti di mio cognato, persone affettuose, semplici e di grandi valori. Loro ci aspettavano, ma, cosa bellissima, sapevamo di trovare lì anche mia sorella con mio cognato in vacanza.

Appena arrivati, in men che non si dica, fu tutto pronto per pranzare, il piatto di consumo quotidiano sono i salumi. Salumi casalinghi, preparati da loro. Comprano, allevano e poi ammazzano il maiale ricavando di tutto! Dalla soppressata, al salame, dalla salsiccia, al capocollo..... tutto fresco e senza conservanti, un gusto diverso, ottimo da provare.
A fine pranzo, non vedevano l'ora di gustare la nostra famosa zuccata! L'avevano aspettato con ansia!!!

Nel pomeriggio facemmo una passeggiata nei dintorni. Un'immensa distesa di verde appena girato l'angolo di casa. Alberi di clementine tutti messi in fila, una vera e propria coltivazione intensiva. Questo agrume è un ibrido occidentale, tra il mandarino e l'arancio amaro, le sue origini sono Algerine. Intorno al 1890 fu coltivato nel convento-orfanotrofio di Misserghin, dedicato al direttore Padre Clemente, da cui il nome. I fattori climatici fanno della Piana di Sibari, l'habitat naturale per le grandi coltivazioni di questi agrumi. Un verde intenso, ma principalmente tanta acqua a disposizione! E questa senza dubbio è la vera ricchezza del luogo!

Poco distante trovammo un recinto di cavalli. Ci soffermammo a scattare delle foto. Uno di loro si avvicinò, aveva un manto di colore marrone, bello e lucido. Ad un tratto sembrò che ci guardasse! Accanto a lui disteso per terra riposava un puledrino....sembrava si annoiasse infatti non si mosse per nulla! Vicino al recinto fummo attratti da un formicaio. Formiche strane e di colore nero....Il primo pensiero fu scattare qualche foto per farla vedere a Matilde! Erano formiche diverse dalle nostre. Salvo fece qualche ingrandimento.

Alzando lo sguardo, sullo sfondo di quell'immensità di verde, scorgemmo il Dolce Dorme, un'appendice del Pollino. Era quasi sera al rientro della passeggiata trovammo una sorpresa! Si!!! Un fornello a gas posto fuori nel terrazzino, con sopra una padella piena d'olio per friggere. Cosa? Le ciambelle! Avevano impastato farina di semola con acqua e lievito, tipo pasta di pane e dopo aver atteso il tempo necessario per la lievitazione, l'hanno fritta. Loro usano prepararla in modo semplice o con pezzi di acciuga in mezzo o con pezzi di salame piccante o con la "rosamarina piccante" o con sopra dello zucchero.... Ottime, in tutti i modi. Serata speciale in allegra compagnia ed accompagnata da una buona birra alla spina! Serata indimenticabile!

La mattina seguente con mia sorella e mio cognato andammo a Trebisacce, paese vicino al mare, volevamo vedere il Mar Ionio e la spiaggia. Quindi posteggiammo la macchina e girammo a piedi fra le vie del paese. Non mancava di certo il peperoncino appeso davanti l'uscio di casa o nei balconi messo ad asciugare a grappoli. Arrivati nel litorale della spiaggia ammirammo molti alberghi di nuova fattura, belli splendenti ed eleganti. Non mancavano le gelaterie. Una tra tutte mi colpì, appena lessi "Mizzica!" Capii che doveva avere origini siciliane. Infatti il proprietario era di Palermo!!!! Naturalmente oltre al gelato usano preparare tante altre nostre specialità, anche le panelle! Il gelato era ottimo. Il paese è attraversato dalla ferrovia, quindi abbiamo anche attraversato un ponte sopra di essa ed ammirato il resto del paese.

Dopo aver acquistato dei prodotti locali rientrammo a Doria. Nel pomeriggio andammo tutti a Marina di Sibari. Bellissima spiaggia con pineta, aria di bosco mista ad aria di mare. Il cielo era coperto ed a momenti sembrava che volesse piovere. Era quasi il tramonto, tra gli alberi, roulotte e tende di campeggio. Era un grande villaggio. C'era di tutto: supermercato, macelleria, bar, ristoranti, pizzerie... In ogni angolo rubinetti con acqua e posti dove si poteva arrostire senza problemi. Il cielo era sempre più nuvoloso e dopo una passeggiata fra i negozi del villaggio lasciammo Marina di Sibari, tra le luci del tramonto, fermando qualche piccolo attimo con degli scatti. Un bel contrasto di luce! La vacanza era quasi alla fine. L'indomani era l'ultimo giorno. I nostri amici tentarono di convincerci a restare qualche altro giorno ancora ma Marco sarebbe arrivato fra due giorni ed io volevo essere a casa prima di lui.

Ecco l'album di foto


http://picasaweb.google.it/filosofa51/20090802ANNIVERSARIOMORANOCALABROQUARTAPARTE?authkey=Gv1sRgCPXklrLWtomvGw#slideshow/5377302300666030082



giovedì 3 settembre 2009

FREME LA VOGLIA

Foto dal web




Freme la voglia

Voglia di te
scava
nell'antro oscuro di me
un tunnel,
come sguardo che trema
senza via d'uscita.
Sorriso beato
boato irradia
voglia di fiati
scoppia la luce.
Voglia di vibrare
su qualcosa che non c'è
Il contorno del tuo corpo,
segnato dal respiro
delle mie labbra socchiuse,
fan tremare le mie mani
al sol leggero
posarsi sulla tua pelle,
che freme in attesa di me

ANNIVERSARIO 2 agosto 2009 - MORANO CALABRO -TERZA PARTE



ANNIVERSARIO 2 agosto 2009 - MORANO CALABRO -TERZA PARTE

L'indomani mattina, dopo aver fatto una abbondante colazione, decidemmo di salire sul Pollino. La giornata era calda, quale posto migliore se non un bosco in una simile giornata ? Prima di avventurarci ci fermammo a fare gas alla macchina e fui attratta da un'auto posteggiata. Una 850. Quella dei miei ricordi lontani era di colore bianco. La prima volta che mi sedetti alla guida di una 850, mi ricordo, non arrivavo ai pedali!!!! Adesso è una macchina d'epoca. Non ne vedevo da tempo e, fermai quell'attimo di ricordo con una foto.

Iniziammo la salita verso il parco nazionale del Pollino, un massiccio montuoso, tra il nord della Calabria ed il sud della Basilicata. Le rocce calcaree davano al paesaggio un colore diverso, il bianco spiccava tra il verde dei boschi. Un bel colpo d'occhio! Una luce singolare ed il rumore delle sorgenti che scorrevano di continuo davano a quel posto una carica di benessere e di freschezza. Ammiravamo compiaciuti quel paesaggio naturale ricco di silenzi, spezzati dal rumore dei campanacci delle mucche e delle pecore. La cosa che non mancava mai erano gli abbeveratoi e le fontanelle con l'acqua che scorreva gelata...

Posti stupendi. Il nostro obiettivo era arrivare al rifugio di montagna, quindi quasi in cima. Dopo un pò di chilometri in salita, in lontananza vedemmo delle tende fra gli alberi e man mano che proseguivamo aumentavano di numero. Giungemmo quindi in prossimità di un'area più pianeggiante occupata da un accampamento di boyscout e poco più avanti il rifugio Fasanelli.

Non riesco a dimenticare l'aria che si respirava, il sole picchiava forte ma era mitigato dalla fresca brezza del venticello.
Ci soffermammo un pò nei dintorni. Anche se c'era un pò di foschia da lassù ammirammo un paesaggio stupendo. La bellezza naturale di quei luoghi era tutta da osservare. Caratteristiche testimonianze storiche, come i diversi paesi abbarbicati sulle colline protesi di solito verso un castello, erano frequenti e davano a quella natura uno scenario vario ed interessante. Ed ogni luogo era singolare con la sua cultura e le varie etnie.

Dopo aver preso un caffè al bar del rifugio e riposatoci un pò, decidemmo di iniziare la discesa. Eravamo a circa 1400 metri di altezza! La prossima tappa doveva essere il paesino di Rotonda! Prima di arrivare ci fermammo all'ennesima fontanella che incontrammo durante il percorso. L'acqua senza dubbio è la ricchezza principale di quell'immensità di boschi. Abbeveratoi, fontane, ottima acqua ghiacciata che appanna la bottiglia non appena ti stai accingendo a riempirla. Che peccato non poter chiudere quel fluire d'acqua! Non poterla incanalare verso casa! Avvertivo senza volerlo una sensazione di spreco. In Sicilia siamo abituati a non sprecare l'acqua! Dopo aver bevuto, riempito delle bottiglie e rinfrescata la macchina continuammo la discesa.

Avevamo pensato di mangiare qualcosa arrivati a Rotonda. All'entrata del paese fummo attratti da un cartellone "Benvenuti a Rotonda, città degli elefanti" (??)
Ci guardammo meravigliati e pensammo di capirne qualcosa chiedendo a qualcuno del luogo. L'orario non era proprio quello giusto, erano quasi le due! Ma non ci potevo credere, tutti i bar chiusi! Agosto, turisti in giro e tutto chiuso!!!Da noi si rispetta pure l'orario di chiusura, ma i bar non chiudono mai! Sono una valvola di salvataggio per chi passa e vuole rifocillarsi con qualsiasi cosa, un gelato o un pezzo di rosticceria, un caffè freddo...

Eravamo stanchi e girando un pò... un barlume di vita! Un pub aperto! Non era molto fornito, ma almeno ci siamo potuti fermare un pò. Dopo un pessimo caffè freddo chiedemmo degli elefanti. Abbiamo saputo dal proprietario del pub che Rotonda ospita nel Museo paleontologico e naturalistico i resti di un mammut e di un ippopotamo, entrambi ritrovati in località Calorie. L'elefante, fu trovato casualmente nel 1982 durante degli scavi e risale fra i 400 mila e i 700 mila anni fa. Un esemplare alto 4 metri e lungo 6, dotato di zanne che da sole misurano 2,70 metri. L'ippopotamo invece fu ritrovato solo nel 2006, durante gli scavi che ormai vanno avanti dal 1982. Il museo tanto per cambiare era chiuso...lo si poteva trovare aperto solo la mattina. Peccato, mi sarebbe piaciuto vederlo.

Con un sorriso salutammo e continuammo la nostra discesa. Ad un tratto arrivati ad un bivio non ci potevo credere: una serie di statue e immagini religiose....ci ricordarono un pò Palermo, da Miccichè! Eheheehh! Impressionanti, all'aperto sulla strada statale, non me l'aspettavo! Scattai alcune foto. Morano era quasi vicino, ancora alcuni paesi e saremmo arrivati in albergo. Ci avviammo verso Laino Borgo. Entrati nel paese, una sorpresa. Era in festa, pieno di bandiere di diverso colore. Mi venne in mente il palio di Siena! Infatti era in programma il Palio dei Ciuchi, sempre palio era, quindi con le stesse caratteristiche, bandiere di colori diversi per distinguere le varie contrade. Posti pieni di storia, di folklore e di tradizioni.

Stavamo per arrivare nei pressi di Morano, quando sbucò fuori quasi per magia fra le fronde degli alberi, un lago artificiale. Dalla macchina scattai qualche foto. Immagini delicate e giochi di ombre esaltavano quel lago. Arrivati in albergo, ci riposammo un poco, poi verso sera decidemmo di gustare qualcosa di diverso. Era l'ultima sera ed avevamo voglia di pizza. Quindi andammo in cerca di una pizzeria nei dintorni. Ovunque ruscelletti d'acqua facevano da contorno alla nostra passeggiata. Ci fermammo in un locale alle porte di Castrovillari e, guardando la lista delle pizze e...cosa ti troviamo? La pizza Matilde!!!!!Eehehheeh! Un posto tranquillo e ventilato ed una gustosissima pizza hanno così concluso la nostra serata. L'indomani mattina lasciammo l'agriturismo complimentandoci con i proprietari. Prima di andare...un ultimo sguardo alla finestra della nostra stanza ed al profilo di Morano Calabro che sotto i raggi del sole appariva ancora più singolare! Quindi proseguimmo per Doria, un piccolo paese vicino Sibari, dove ci aspettavano degli amici ....

Ecco l'album di foto


http://picasaweb.google.it/filosofa51/20090802ANNIVERSARIOMORANOCALABROTERZAPARTE?authkey=Gv1sRgCOXQnPaPrsi5ZQ#slideshow/5373296158195362306