sabato 19 settembre 2009

ANNIVERSARIO 2 AGOSTO 2009 -MORANO CALABRO -QUINTA PARTE





ANNIVERSARIO 2 AGOSTO 2009 -MORANO CALABRO -QUINTA PARTE

Era l'ultimo giorno . La giornata era assolata ed il verde degli alberi rendevano intorno l'aria più fresca. Aspettavamo la preparazione della pasta fresca tipica del luogo, "I Fileja". Si tramanda di generazione in generazione ed ancora oggi nelle famiglie si usa prepararla come una volta. L'utensile necessario utilizzato è " il firriettu", un ferro intorno al quale si avvolge la pasta per farle assumere la caratteristica forma arrotolata. Si può preparare con o senza uova...La pasta poi viene condita con sugo di pomodoro possibilmente fresco.Il profumo che aleggiava nell'ambiente era davvero stuzzicante! Assistere alla preparazione fu ancora più interessante. Profumi antichi, misti alla semplicità delle persone mi fece percepire un sapore diverso che resterà indimenticabile. La tavola era imbandita di cibi genuini, dalla pasta ai salumi, ai formaggi alla frutta raccolta un momento prima, aveva un gusto speciale. L'allegria e l'affettuosità resterà nella nostra memoria.

Nel pomeriggio andammo tutti a vedere il Ponte del Diavolo. E' una delle principali attrazioni del Parco Nazionale del Pollino. Si trova nel comune di Civita e collega le due pareti del canyon scavato dal fiume Raganello.Il ponte sembra venisse utilizzato già all’epoca romana per attraversare quel fiume e raggiungere la Magna Grecia.La strada che conduceva a Civita, era ricca di tornanti ed ogni tanto ci fermavamo per ammirare qualche scorcio di panorama. La foschia di quel giorno dava un po' di mistero intorno. Civita è un paese medievale, molto particolare con viuzze, vicoli e piccole piazze dove si respira un'aria di altri tempi! Il paese è a ridosso del massiccio roccioso, stratificato e sedimentario donandogli così un tocco di fascino in più.

Arrivammo cosi al punto più alto del paese, dove iniziava la discesa per raggiungere il Ponte del Diavolo. Muniti tutti di tennis percorremmo quella discesa di scale, misti a tornanti veri e propri. Angoli di solito tenuti umidi da rigagnoli naturali, rumori di cascatelle e tutto verde intorno, rendeva quella discesa difficile un po' più ristoratrice.
Durante il percorso ogni tanto era d'obbligo la fermata, per prendere fiato e far riposare un attimo le gambe che tremavano. Era un continuo frenare ed i muscoli non abituati stentavano a proseguire. Nel frattempo ammiravamo i crostoni di rocce a strapiombo che davano imponenza al luogo. Dopo l'ultima discesa intravedemmo il Ponte del Diavolo!

Un arco collocato ad una quota di 260 metri s.l.m, che con le Gole del Raganello rappresenta la risorsa naturale più importante del Parco Nazionale del Pollino. La lunghezza complessiva delle gole è di circa 13 Km, partendo dal folto parco del Pollino fino al Ponte del Diavolo.
Il Percorso delle gole ricade interamente nel territorio di Civita e si snoda lungo tracciati sinuosi, massi ciclopici levigati dal flusso secolare del torrente Raganello. In certi punti le gole si restringono parecchio! Bellissimo guardarli e fotografarli dall'alto. Spettacolare! L'acqua gelata per non dire congelata scorre senza tregua. Dall'alto notammo alcuni turisti che provarono ad attraversarle a piedi!

Il nome “del Diavolo” è legato a una leggenda secondo la quale i civitesi, dopo aver tentato inutilmente di costruire un ponte tra le gole del Raganello, strinsero un patto con il diavolo, in cambio della costruzione avrebbero dato la prima anima che avesse attraversato il viadotto. Ma i cittadini, una volta edificato il ponte, lo fecero attraversare da un cagnolino. Il diavolo furioso tirò un calcio alla costruzione tanto da lasciare i segni, che secondo la leggenda,si sarebbe potuto notare sul ponte originario. Il Ponte del Diavolo sfida da secoli la furia degli elementi, per assicurare il collegamento tra l'alto Ionio e i monti della catena del Pollino Il ponte, nel corso dei secoli, ha ricevuto, numerosi interventi di restauro; i più importanti sono stati quello di ricostruzione in seguito a un terremoto nell'ottocento ed a quello portato a termine di recente.

La strada che porta alle Gole è scoscesa e disagevole, ma la curiosità spinse a continuare la discesa fino alla fine del percorso per toccare quell'acqua gelida. Dalle gole il Ponte si staglia in tutta la sua bellezza!Alzando lo sguardo le persone sul ponte sembravano dei puntini e la natura circostante sembrava un luogo integro, incontaminato. Emozione e bellezza in una fusione spettacolare.
Dopo aver ammirato quel posto sensazionale, fu interessante pensare che naturalmente dopo la discesa per tornare al luogo d'inizio, occorreva risalire! Con calma iniziammo cosi la scalata. Ogni tanto ci fermavamo e prendevamo fiato, tuffando lo sguardo nel panorama ed a quelle montagne imponenti. Arrivati ai gradini inziali, guardammo indietro tutto il percorso fatto e con soddisfazione pensai che una esperienza cosi non l'avevo mai fatta. Bella, emozionante, salutare ed indimenticabile.

Il mattino seguente lasciammo Doria e, con un po' di tristezza anche gli amici. Volli immortalare con degli scatti i saluti mattutini. La foto che mi emozionò di più fu quella scattata dal finestrino mentre lasciavamo in macchina l'uscio della loro casa. L'ennesimo saluto e l'ennesima promessa di rivederci l'anno prossimo attenuò l'emozione.Allontanatoci da quel luogo di pace, subito dopo, ci trovammo immersi nel traffico della Salerno Reggio, un continuo fermarsi, 6 chilometri di coda, cantieri permanentemente aperti ...Dopo ore di stanchezza emotiva lenita un po' dagli scatti fotografici, finalmente arrivammo a Villa San Giovanni. Pensavamo di traghettare senza attese, ma trovammo anche la coda per quello! Eravamo stanchissimi. All'orizzonte si avvicinava una nave..Poi finalmente il rumore delle eliche e motori diedero il via! E....Vaiiiiiiiiiiiiiii Lasciammo la scia dietro di noi E puntammo dritti gli occhi in avanti per avvistare la Sicilia! E' sempre una sensazione impagabile percepire la tua terra che si avvicina e quando stai per raggiungerla senti un calore che sale dal cuore agli occhi. Grazie per essere venuti con me.


Ecco l'album

http://picasaweb.google.it/filosofa51/20090802ANNIVERSARIOMORANOCALABROPARTEQUINTA?authkey=Gv1sRgCK2srpP9ts2g2wE#slideshow/5378832400795563666

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Oddio,che posto stupendo..
Mi vien la rabbia,ho fatto due anni di ferie in questa zona..
senza sapere l'esistenza di un posto cosi' meraviglioso..
Sibari non dista molto..e Cassano Jonico è a due passi..
macchina ora un po' vecchia..viaggio lungo..ma appena possibile..si parteeeeeeeeeeeeeeeee per le Gole del Raganello..macchina fotografica compresa..hehehehehehe
ciao reny

Lia ha detto...

Grazie Renato per seguirmi
nei miei viaggi...Eeheheh!
Comunque son posti da vedere..
Un abbraccio