sabato 29 agosto 2009

ANNIVERSARIO 2 agosto 2009 - MORANO CALABRO - SECONDA PARTE



ANNIVERSARIO 2 agosto 2009
- MORANO CALABRO -
SECONDA PARTE

L'indomani mattina, giornata splendida. Tutt'intorno sembrava diverso.Nel piazzale notammo altri pezzi di antichità. Un torchio attirò la mia attenzione, c'era tanto da vedere, ma avevamo ancora la ruota della macchina da riparare, quindi dopo aver fatto una abbondante colazione, andammo a Morano in cerca di un gommista e non avendo trovato nessun officina aperta ci avviammo per Castrovillari, un grande paese nei dintorni.

Entrati a Castrovillari finalmente un gommista apertoooooooooo! Devo dire anche molto simpatico, ma sopratutto accogliente e sorridente. Non c'è nulla di meglio che essere accolti con un sorriso, ti si illumina la giornata! Dalla gioia scattai qualche foto, lui se ne accorse e, bastò un piccolo sguardo che con un dolce sorriso mi disse " Faccia pure la foto, peccato non possa averla!" Gli feci quasi un servizio fotografico, perchè mi sorrideva in continuazione.....eeheheheh! Era proprio simpatico, cambiò le due ruote, perchè abbiamo dovuto comprarne due. Il titolare avendo notato i miei scatti di foto all'impiegato, mi disse " Ne faccia una anche a me !Aahahahah!!! Non ci potevo credere, simpaticissimi.

La macchina era pronta, decidemmo di ritornare a Morano Calabro, per visitarla, avevamo letto qualcosa sulla sua storia.....Arrivati, immaginando le viuzze, le salite almeno nella parte storica, posteggiammo la macchina all'entrata del paese ed andammo a piedi. Avevamo deciso di visitare il museo dell'agricoltura ed il castello, quindi ci avviammo
incuriositi . Tutto sembrava in miniatura, vie strette alternate a scale, vicoli particolari...cosi iniziammo la salita. Ogni tanto uno scorcio di panorama era d'obbligo per fermarsi un pò. Angoli suggestivi, mi ricordavano alcuni paesi delle Petralie, zona di montagna in Sicilia. Per fortuna c'erano delle zone d'ombra, la giornata era calda e la strada era tanta, ricca di gradini ma anche di tornanti di strada in salita. In uno di questi, fummo colpiti da alcuni operai al lavoro; stavamo caricando delle assi di legno. Guardandoli da giù, sembravano fossero sospesi in aria, sensazionale, perchè il paese si estendeva con case che partivano dal basso e che arrivavano in cima e davvero sembrava da giù che fossero poggiate l'una sull'altra, quindi a volte si perceviva la sensazione di cumulo nel guardarlo.

Il sole si faceva sentire, per fortuna ogni tanto trovavamo una fontanella con l'acqua, quella non mancava, fredda ed ottima da bere. In quei momenti era un ristoro, anche perchè era quasi mezzogiorno. Finalmente arrivammo alla prima meta, il museo, eravamo un pò stanchi, quindi una fermata al fresco di un museo, sarebbe stata oltre che interessante anche piacevole, fra i vicoli a volte l'ombra ed una leggera corrente d'aria era ristoratrice, sembrava un ventilatore! Eheheehh!

Dopo tante scale, sotto il sole, una tabella ci bloccò alcuni secondi. Eravamo senza parole: CHIUSO! NON AVEVAMO ASSOLUTAMENTE RIFLETTUTO CHE FOSSE LUNEDI! La delusione fece acuire la stanchezza, ma solo per poco, poi continuammo l'ascesa; aspettavamo di ammirare il castello! Le case tra quelle viuzze sembravano in miniatura, tutto appariva più piccolo della norma. Quando ci fermavamo per attimi ad osservare, allungavamo lo sguardo, per non perdere di vista il castello che ogni volta sembrava essere sempre più vicino. Una bellissima escursione. Ultima curva, non mi sembrò vero, eccolo! Mi sentivo facente parte di un presepe vivente, tra vicoli angusti, originali e persone, per lo più anziani .Ma quando arrivammo in cima trovammo solo un rudere! Non ci potevo credere! Ebbi la sensazione che fosse un castello fantasma. Solo due torri, un cantiere aperto ma bloccato, sigillato e senza speranza di allestimento. C'era scritto che i lavori erano stati bloccati per paura che il restauro avrebbero potuto far sprofondare quei ruderi nelle case sottostanti! Da non credere!

Accanto alla delusione, i nostri occhi brillarono quando si posarono su di una bella fontanella con l'acqua fresca. Dopo aver bevuto abbondantemente, ammirammo da lontano il bosco...Immaginai per un attimo di trovarmi fra quei Pini, al fresco e quasi sentivo l' odore di resina. A quel punto, prima di ridiscendere, ci inzuppammo d'acqua. Un ultimo sguardo al panorama e decidemmo di ridiscendere con calma, dall'altra strada che conduceva fuori del paese, asfaltata, alberata, molto panoramica e molto spesso ombrosa.

Nell'ultimo tratto di strada alquanto assolato e per fortuna ventilato, trovammo una sorpresa, era pieno di more! Ottime, mature, facili da raccogliere. Ci siamo dati così alla pazza gioia. In quel momento pensai al nome Morano. Sarà vero che il nome derivasse da "Muranum" , dal latino mora, per la quantità che offriva il territorio? Poteva essere! La discesa era quasi finita, raggiungemmo la macchina e prima di andare alzammo lo sguardo verso l'alto, al castello. Sembrava appartenere ad una favola, invece era solo apparenza.....Prima di rientrare in albergo ci fermammo in un bar per prendere qualcosa, una brioche con gelato, anzi due!

Dopo esserci riposati, nel tardo pomeriggio andammo a Castrovillari, ma dopo una piccola passeggiata in via Roma, isola pedonale, tornammo in albergo. Non si poteva resistere dal caldo, mentre a Morano si stava meglio. Abbiamo approfittato per gironzolare nella tenuta dell'agriturismo, in ogni angolo c'era sempre qualcosa da osservare con attenzione. La cosa che ci incuriosiva era trovare la piscina che avevamo ammirato tra le foto del sito, quindi ci addentrammo nei viali e fu facile notare in fondo un cancello. La cosa più bella fu alzare gli occhi e vedere la luna!

Varcando la soglia, trovammo la piscina, ma era vuota, era bella, grande ed immersa nella campagna, fra i profumi di fiori. Ci spiegarono che fino a qualche giorno prima funzionava, l'avevano svuotata per un guasto. Eravamo ormai all'imbrunire, alzando lo sguardo un'emozione ci pervase, le colline che avevamo davanti, attiravano sempre la nostra attenzione, li ammiravamo ogni giorno perchè erano un colpo d'occhio ogni volta che rientravamo in albergo. Quella sera c'era la luna, un contrasto perfetto. Restammo un pò ad ammirarla e con l'obiettivo più potente Salvo cercò di zumarla, stupenda sensazione. Spostando l'obiettivo sulla destra sotto il Dolce Dorme, si intravedeva ancora Morano Calabro: le prime luci della sera stendevano un manto di oscurità, sembrava un presepe e le luci gli davano un'atmosfera meravigliosa....In un attimo pensai al tragitto percorso la mattina, i vicoli, le viuzze, le salite, i gradini, le varie fontanelle ....Con un sospiro ci avviammo per la cena. Un'altra giornata era trascorsa...


ECCO L'ALBUM DELLE FOTO


http://picasaweb.google.it/filosofa51/20090802ANNIVERSARIOMORANOCALABROSECONDAPARTE?authkey=Gv1sRgCMPouM7kt7qwdQ#slideshow/5372821974072446194


1 commento:

Lia ha detto...

Merci vous êtes très aimable
Salutation sympathiquement
Lia