domenica 13 dicembre 2009

ORNELLA

























ORNELLA

L'ora delle visite era appena finita. “ Nemmeno oggi è venuta!”, pensai. In un angolo della stanza, Alberto rannicchiato con la testa china fissava il pavimento. “ Alberto, vieni che leggiamo una bella storia...”, chiesi, nessuna risposta. Erano giorni che la mamma non veniva a trovarlo ed oggi speravo anche io lo facesse!. Con gli occhi fissi alla finestra capii che era inutile, non sarebbe venuta! Sentii il suo sguardo addosso, gli occhi imploranti diventarono lame conficcate nel cuore. Senza dire nulla lo abbracciai e lo tenni stretto al mio cuore. Gli sussurrai “ Mamma ti vuol bene, sono sicura che domani verrà!” Era quasi il tramonto, con un indirizzo in mano percorrevo strade sconosciute. Era il centro storico della città, vie, viuzze, angoli strani balzavano agli occhi, ma non me ne curavo. Avevo chiesto a Melania di accompagnarmi in questa impresa.. Per strada non c'era nessuno, si sentiva chiaramente il rumore dei nostri passi. Il tramonto era alla fine ed il cigolio di qualche saracinesca che si chiudeva alle nostre spalle significava che la sera era prossima. Svoltato l'angolo appoggiati al muro due tipi strani mi fecero sobbalzare, ma non era la paura che in quel momento mi turbava, ma l'assillante desiderio di trovare la mamma di Alberto, Non era luogo, certo per due ragazze sole solette. Ma ero decisa ad andare avanti. “Che cercate? ”, disse uno dei due, che con lo sguardo curioso ci rivolse la parola. In quel momento il mio sguardo si posò sul nome della via. Con un sospiro di sollievo e con una certa sicurezza risposi “ Abbiamo trovato quello che cercavamo grazie” E ci avviammo per trovare il numero esatto. Eravamo cosi intenti che non ci accorgemmo che quei due ci seguivano. Arrivati all'altezza esatta, ci trovammo davanti ad un uscio chiuso, senza ombra di luce, suonammo ripetutamente...nulla! Una voce alle spalle” Se cercate Ornella è dentro”, l'altro “ Ma siete assistenti sociali?”, con tono sarcastico! “Calma “, mi dissi. Stavo per rispondere quando forse per fortuna, qualcuno aprì la porta accanto e con fare educato disse“ No, cercano me, andate e lasciate perdere!”, poi rivolto a me “ prego entrate, accomodatevi!”. Ci guardammo, non avevamo scelta, in un lampo dovevamo fare una scelta. Senza esitare accettai l'offerta. La stanza era in semioscurità in un attimo mi guardai intorno, intanto sentivo i passi fuori che si allontanavano. Angelo era una persona buona, lo capii dallo sguardo, conosceva Ornella ” C'è stata una retata giorni fa nel quartiere. Tu sei Silvana?”, sapeva il mio nome, pensai. Prese un pacchetto dallo scaffale della vetrina e me lo diede,” Doveva portarlo ad Alberto, giorni fa....ma poi...” Rimasi senza parole, guardai Melania, eravamo sorprese. Senza dire nulla tenni quel pacchetto stretto fra le mani..”La prossima volta ti porterò un bel regalo”, avevo in un lampo ricordato le ultime parole di Ornella e gli occhi pieni di luce di Alberto. Un leggero rumore mi riportò alla realtà, una macchina si fermò, ebbi un sobbalzo, la porta si aprì “ Mio figlio vi accompagna a casa” disse Angelo. Salutandomi mi diede un biglietto con il suo numero di cellulare, “ E' più sicuro che mi chiami per sapere la prossima volta!”. Un colloquio fatto di silenzi, sguardi, accenni, congedi senza aver bisogno di sprecare parole. Avrei voluto chiedere diverse cose, ma con fare molto sicuro non me ne diede il tempo! Bastò solo uno sguardo che Gino, il figlio, capì che era ora di andare. E senza fiatare salimmo in macchina. Un po' di domande accorsero a perdifiato nella mia mente. “ Abbiamo fatto bene? Chi è Gino? Il figlio? Con un po' di tensione e senza possibilità di scelta cercai di pensare ad altro. Ad un tratto la macchina si fermò, un gruppo di persone la bloccarono di colpo. Era in atto una lite. .Melania sussurrò “ Ho paura”, le strinsi la mano per darle coraggio, ma dentro di me..un brivido. Senza dire una parola “ State tranquille, se non lo pestano a dovere non si fermano” disse Gino con voce pacata.” Che sarà successo?” gli chiesi. “ Non fate domande è meglio! “ disse Gino. Un silenzio assordante mi bloccò la mente, sentivo il calore della mano di Melania ed un sguardo puntato addosso dallo specchietto. Attimi percepiti come anni di vita. Avrei voluto avvisare qualcuno, ma ero sicura che Gino non melo avrebbe permesso. Con una mano alla maniglia dell'auto, l' altra a Melania fui tormentata sul da farsi. Quegli occhi non mi davano scelta e poi cercavo di mettere a fuoco qualche cabina telefonica nei dintorni , nemmeno una! Poco dopo attraversammo quei vicoli ormai bui, adesso popolati da gruppetti di persone. Un brivido mi percorse la schiena. Ragazze, prostitute aspettavano i clienti, ragazze come Ornella che dietro hanno una storia, dei sentimenti. Alcune scelgono questa strada, altre vi sono costrette. Una realtà che va avanti da secoli. Una realtà che deve far riflettere.
Ornella, ragazza sposata, il marito in carcere, vuole bene al suo bambino, Alberto, avrebbe voluto tenere il figlio, ma preferisce tenerlo lontano. Spera che lui si salvi. Una ragazza rimasta intrappolata, non riesce ad allontanarsi da quella vita. A volte la paura di essere picchiata, maltrattata costringe a questo. Ornella è simbolo di una realtà che esiste e che miete purtroppo vite umane, colpisce soprattutto i bambini che privati dall'amore materno, amore insostituibile, restano con un vuoto dentro per sempre.

LA LENTA MELODIA

















La lenta melodia

Freddo dentro ,
il cuore è vuoto.
Il desiderio di riempirlo
di sentimenti
il calore alimenta e
quel freddo allontana
che sempre più si impadronisce
del mio essere.
Ricopre tutto il ghiaccio e
uccide l'amore,
l'amicizia,
l'affetto dolce e tenero,
il semplice soffio di un sorriso.
Di una lenta melodia, le note
l'aria. fanno vibrare,
scintille emanano e
addolciscono, si
adagiano su quel freddo.
Pian piano quel ghiaccio
si scioglie... come una parola amica,
come un tenero bacio,
come un semplice abbraccio
che viene dal cuore.

giovedì 10 dicembre 2009

E' SEMPRE ALBA

Foto personale



E' SEMPRE ALBA

Amo quell'elettrica
ansia che ruota,
sale, scende e
contorna dei sentimenti,
il perimetro
Un cerchio avvolto
nella sfera dell'invisibile
leggermente traspare.
Al contatto
del tuo sguardo,
della tua pelle,
si illumina,
si attenua
si spegne
Poi sempre un alba
per ricominciare

lunedì 7 dicembre 2009

SONO UNA MADRE

Foto dal web



SONO UNA MADRE

Una voragine spalancata
un coltello affilato
squarcia la mente.
Ci guardo dentro ed
a ricoprire mi affanno.
E' come chiudere
una lampo inceppata.
Bloccata resto
dall'uscio ad un palmo.
Lampadina accesa,
occhioni pieni di lacrime
in bella mostra,
mani alla testa, paura.
Un pensiero fisso
Voglia di distruggere ,
questo mondo violento
Sono una madre!

sabato 5 dicembre 2009

VAPORI

FOTO PERSONALE

VAPORI

Profumo intenso,
profondo respiro
inebria quell'attimo.
Una velata visione
investe lo sguardo,
tutto finto diventa,
Ombre vaganti,
contorni sfumati
annullano qualsiasi
volontà di essere.
Una dissolvenza,
al limite del passo,
uno stropicciare d'occhi
mette a fuoco e
taglia quel contrasto
Appaiono per incanto
le cose più belle della vita.
Vapori evanescenti della natura

EMOZIONE GELATA

Foto personale

EMOZIONE GELATA

Lenta emozione forzata,
al battito indemoniato
del cuore alternata,
fa impazzire le mie mani.
Restano aggrappati e
stretti in una morsa
al bavero della giacca.
Gronda di sudore
la mia pelle ribelle,
un grido senza suono
innesca brividi, tremori.
Infelice respiro sedato,
percorre l'aria.
Arriva mi prende,
mi guarda e gela
in un istante quel fuoco

giovedì 3 dicembre 2009

IL GERMOGLIO

IL GERMOGLIO

E' emozione
del cuore un semplice battito.
Magico istante inesauribile
dentro di noi percepito.
E' vita che si ripete.
Piccole e grandi,
ci sentiamo di questo mondo,
creature al cospetto
di un domani.in attesa.
Un raggio di sole
sul germoglio appena
accennato batte.
Come per incanto
piano piano apre
le porte a quel fiore della vita